
Campionato di III Divisione Calabria – Girone Provinciale Catanzaro
Anno sportivo: | 1928 – 1929 |
Denominazione: | Unione Sportiva Fascista Catanzarese |
Campionato: | III Divisione Calabria Girone Provinciale Catanzaro |
Piazzamento: | 3 |
Presidente: | Enrico Talamo |
Allenatore: | Dino Baroni |
La stagione calcistica 1928-29: l’epilogo al calcio pioneristico
La stagione calcistica italiana del 1928-29 rappresenta un punto di svolta significativo nell’evoluzione del calcio nel nostro Paese, segnando l’addio a un’epoca pionieristica e l’inizio di una fase di strutturazione e riforma. Questa transizione si inserisce nel contesto più ampio delle riforme avviate nel 1926, anno in cui venne istituito un Direttorio con potere autonomo per la nomina degli organi federali, culminando con la figura di Leandro Arpinati, il quale, in qualità di federale fascista di Bologna, contribuì a una radicale riorganizzazione delle competizioni calcistiche italiane.
Uno dei cambiamenti fondamentali introdotti da questa riforma fu la creazione di un girone unico per la massima serie, che avrebbe avuto un impatto duraturo sul panorama calcistico della Penisola. In Calabria, la III Divisione Regionale venne suddivisa in tre gironi, ognuno corrispondente alle province dell’epoca: Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza.
Nel girone provinciale catanzarese, le squadre partecipanti includevano l’Unione Sportiva Fascista Catanzarese, l’Unione Sportiva Vigor Nicastro e l’Audace di Catanzaro Lido. Quest’ultima si era trasferita nella nuova sede, che rifletteva l’interesse del club per le discipline sportive nautiche, data la sua collocazione nel quartiere marinaro della città.
Per quanto concerne il girone cosentino, vi presero parte l’Associazione Sportiva Fascista Cosenza (precedentemente D.S. Cosenza), il Cosenza Sporting Club e l’Unione Sportiva Paolana (ex U.S. Paola). Il girone reggino si distinse per la presenza di sole due squadre: la Gioiese e la S.C. Fortitudo.
I risultati del campionato decretarono la vittoria della Vigor Nicastro nel girone catanzarese, con 7 punti, seguita dall’Audace, che concluse con 4 punti, mentre la Catanzarese chiuse il torneo in ultima posizione con soli 2 punti. Nel girone cosentino, l’A.S. Cosenza si aggiudicò la prima posizione, con la S.C. Cosenza e la Paolana rispettivamente al secondo e terzo posto. Infine, nel girone reggino, l’U.S. Gioiese si affermò come campione.
Questa stagione rappresenta anche un momento cruciale per la Catanzarese, che partecipò al campionato con la medesima rosa dell’anno precedente, eccezion fatta per Amedeo Aragona, che aveva cessato l’attività agonistica. L’insediamento di Talamo come dirigente segnò conclusivamente un’epoca di transizione per il club, promettendo l’introduzione di novità strutturali che avrebbero permesso alla società di dotarsi di una struttura più adeguata alle esigenze di una moderna società di calcio.
Dino Baroni è il primo allenatore dell’U.S. Catanzaro
Il 1928 segnò un punto di svolta nella storia dell’U.S. Catanzaro, un giovane club che voleva emergere nel panorama calcistico italiano. In un clima di grande fermento, il presidente Talamo, con un occhio attento al futuro e una determinazione incrollabile, decise di operare una svolta decisiva: portare in panchina il primo allenatore professionistico del club, Dino Baroni. Il suo viaggio a Milano non fu solo un prelievo di un tecnico, ma l’ingresso in una fase completamente nuova per le Aquile.
Al neo tecnico fu affidato il compito di traghettare la squadra verso campionati più importanti, anche se alla sua prima esperienza sulla panchina giallorossa dovette affidarsi agli stessi giovani della stagione precedente.
Tuttavia lo stesso Baroni credeva fortemente nello sviluppo del settore giovanile riuscendo a strappare una promessa a Talamo, ovvero quella che si sarebbe occupato anche del settore giovanile. Talamo accettò impegnandosi che in due anni avrebbe costituito il settore giovanile.
Baroni, un milanese dall’indubbio talento, era già noto per la sua visione innovativa del gioco. Con un curriculum che parlava chiaro, aveva già dimostrato di saper trasformare squadre in veri e propri collettivi di successo. Quando Talamo lo incontrò, fu subito chiaro che il feeling tra i due sarebbe stato fondamentale: entrambi condividevano un sogno, quello di dare nuova vita e slancio al calcio catanzarese. La mano tesa del presidente verso Baroni rappresentava non solo una scelta tecnica, ma una vera e propria promessa per il futuro.
Quella stagione 1928-1929 non fu solo l’inizio di un campionato, ma l’alba di una nuova era, un periodo in cui l’U.S. Catanzaro avrebbe potuto coltivare sogni di crescita e sviluppi importanti. Grazie alla visione di Talamo e alla competenza di Baroni, le fondamenta per un futuro luminoso erano state gettate, e la città, unita nella sua passione per il calcio, aspettava ansiosamente il volo delle proprie Aquile.
La stagione 1928-29 non è solo un importante capitolo nella storia calcistica calabrese, ma anche una tappa fondamentale nel processo di modernizzazione e professionalizzazione del calcio italiano, il cui effetto si sarebbe fatto sentire negli anni a seguire ad iniziare già dalla stagione successiva dove la Serie A sarà formulata sulla base del girone unico.
La rosa della Catanzarese 1928-29











