Come spesso accade, quando di mezzo c’è la politica, ognuno cerca di portare l’acqua al proprio mulino, a discapito di quello che dovrebbe essere un bene per la comunità. Se poi il bene è il calcio, allora aveva ragione Winston Churchill: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio”.
Se poi ci si addentra nei piccoli centri di provincia, come lo è Catanzaro, capoluogo di regione, la politica sul calcio fa sciacallaggio e lo fa da sempre, soprattutto quella politica che si gonfia il petto per la riparazione di un tombino fognario, si sprecano i comunicati di autocelebrazione, ma le cose serie sono sempre un rimbalzo di responsabilità.
La questione “Ceravolo” a Catanzaro è una problematica abbastanza seria, con i politici che si sfidano a colpi di “miracolo” sul quale piombano gli avvoltoi di altro schieramento “su chi spera che il miracolo non ci sia” e alcuni di quest’ultimi addirittura fautori dello “Stadio allo Stadio!!!”.
Ma facciamo un passo indietro, al 14 aprile 2023, precisamente dalle ore 13, quando con l’approvazione di bilancio da parte del Consiglio Comunale di Catanzaro, sono stati messi in bilancio i 3 milioni euro stanziati dalla Regione Calabria, per far fronte ai lavori di adeguamento dei Criteri Strutturali e Infrastrutturali imposti dalla Lega di Serie B per rendere lo stadio “Ceravolo” a norma con le vigenti normative.
Dal 14 aprile sarebbero serviti 120 giorni, per completare tutto l’iter lavorativo, si sarebbe dovuti arrivare alla data del 12 agosto e consegnare l’impianto nella disponibilità dell’U.S. Catanzaro, così non è stato, qualche intoppo è fisiologico che ci sia, ed intoppo fui ad iniziare dalla prima gara di appalto per il rifacimento del terreno di gioco che è andata deserta fino ad arrivare alla problematiche sorte negli ultimi giorni per il completamento dell’apparato elettrico che allo stato attuale è quello che manca per l’omologa della Lega di Serie B.
Si è arrivati al 22 agosto, un po’ troppo in là, bisogna riconoscerlo, con soli 5 giorni alla data del 27 agosto giorno in cui il Catanzaro avrebbe dovuto esordire al “Ceravolo” contro la Ternana. Ma ad oggi mancano, per gioco forza, il parere della Commissione Criteri Strutturali e Infrastrutturali della Lega (di cui l’ex arbitro Longhi è il dirigente preposto) e della Commissione Provinciale sui Pubblici Spettacoli. E qui entra in scena lo sciacallaggio della politica locale, da una parte chi si scaglia contro la Lega di Serie B (che tarderebbe ad arrivare!!!) dall’altra in chi spera che la stessa non dia il parere favorevole affinché il “Ceravolo” non torni nell’immediato nelle disponibilità dell’U.S. Catanzaro, è pensare che sia dall’una che dall’altra parte c’è chi sostiene il progetto “Stadio allo Stadio”!!
Sullo sfondo di questa vicenda c’è un gruppo di operai che volontariamente nelle ultime ore e a spron battuto, sotto il sole e la pioggia, hanno lavorato sodo per portare a compimento, l’opera dell’adeguamento dell’impianto elettrico, ed attenzione, perché a quanto si apprende, dai politici locali che si sfidano sui social, questi ultimi operai sarebbero subentrati in corso d’opera andando a sostituire, quelli dell’azienda inizialmente incaricata dei lavori. Qui toccherà poi alla stessa Amministrazione Comunale verificare ed accertare le responsabilità di cosa non ha funzionato, ma nel frattempo se domenica non si giocherà al “Ceravolo” sarà un danno di immagine sia per la città che per l’U.S. Catanzaro che avrà anche un grande danno economico visto la grande attesa del pubblico catanzarese, pubblico a sua volta fortemente penalizzato.
Per sua fortuna l’Amministrazione Comunale, alle sue dipendenze ha anche dirigenti che non sono politicamente schierati, il che li pone in una posizione di ragionamento pragmatico ed invece di scagliarsi contro la Lega di Serie B, con la stessa tengono costantemente i rapporti inoltrando la documentazione necessaria affinché si possa venire a Catanzaro in tempo utile per il sopralluogo definitivo fissato per mercoledì 23 agosto.
In tutta questa vicenda è bene ricordare che entro il 15 giugno 2023 il Catanzaro per ottenere la licenza alla partecipazione in Serie B ha dovuto indicare come stadio alternativo l’impianto di “Via del mare” a Lecce e a scopo cautelativo (onde evitare di perdere le partite a tavolino con conseguente penalizzazione) ha espressamente richiesto di giocare le prime due gare casalinghe a Lecce.
Quando Lucarelli, allenatore della Ternana esterna lamentandosi che non si sa se si giocherà a Lecce o a Catanzaro, detto così ha ragione, perché apparentemente ne fa un problema logistico (lo avrebbe fatto anche Vivarini) ma da uomo di calcio ha capito che potrebbe esserci un ribaltone, pur sempre nelle regole, perché di ribaltone si tratterebbe allo stato delle cose, se il Catanzaro dovesse giocare al “Ceravolo”, perché al contrario di qualche politico locale, l’interesse della Lega di Serie B presieduta dal presidente Balata è che il Catanzaro giochi davanti al proprio pubblico, sarebbe stato lo stesso per tutte quelle altre società che hanno indicato uno stadio alternativo, come era stato indicato dalla stessa Ternana che per le cattive condizioni del terreno di gioco del “Liberati”, aveva strizzato l’occhio allo “Stirpe” di Frosinone per l’esordio contro la Sampdoria. Catanzaro – Ternana a Lecce a porte chiuse è un danno anche per la Lega!
Insomma, l’atteggiamento di alcuni politici locali, è bigotto e obsoleto, Il calcio è cambiato, gli interessi in ballo sono tanti, non giocare nello stadio di appartenenza è anche un danno di immagine per la stessa Lega. Ed è questa speranza che fino all’ultimo (mercoledì 23 agosto a patto che entro oggi venga inviata la documentazione mancante) tiene ancora in vita le possibilità che il Catanzaro contro la Ternana domenica 27 agosto alle ore 20.30 possa giocare al “Ceravolo”.