Dal Pisa al Catanzaro via Monza, in mezzo 20 anni di carriera partiti dalle Giovanili della Lazio, 149 presenze in Serie A accompagnate da 7 reti, e 225 in Serie B con 14 reti che fanno di Marco D’Alessandro uno dei calciatori più esperti e di conseguenza più affidabili sui cui punta il Catanzaro.
Il suo esordio con la stampa catanzarese è da applausi a scena aperta, risponde alle domande con i cronisti mai in maniera banale dimostrando di conoscere il calcio e le sue sfaccettature tutte qualità che, quando attaccherà gli scarpini al chiodo gli serviranno per intraprendere una carriera da dirigente e anche da grande dirigente, glie lo diciamo a microfoni spenti e lui ci confida che è questa la sua missione futura.
Intanto il presente si chiama Catanzaro, e lui ha le idee ben chiare: “E’ un campionato lungo e noi siamo all’inizio del percorso. Abbiamo rinnovato tanto in una piazza che dimostra un grande attaccamento alla squadra e di conseguenza capisco anche le ambizioni e qualche mugugno. Ma serve pazienza. Siamo un gruppo completo e formulato con un mix di esperienza e giovani di grande avvenire”.
E di proposte D’Alessandro ne aveva diverse, ma poi ha scelto Catanzaro: “E’ nato tutto nelle ultime ore, mi è stata chiesta la disponibilità ed ho accettato senza indugi, mi piace andare dove c’è un progetto ed essere parte integrante, ho parlato con la mia famiglia ed ho sposato con grande entusiasmo quello che mi offriva il Catanzaro”.
E in questo progetto il Catanzaro sembra puntare molto su di te: “Ho parlato tanto con il mister dando la mia disponibilità nel ruolo che mi chiede. La Serie B è un campionato molto particolare ed io devo dare il mio contributo in quello che mi si richiede sia in fase offensiva che difensiva”.
Intanto questo Catanzaro non decolla, come se lo spiega dopo un mese e mezzo di lavoro: “Come ho detto siamo all’inizio di un percorso, sicuramente noi abbiamo tanto ancora da lavorare per raggiungere la condizione normale. Noi dobbiamo essere bravi sia nell’applicarci durante gli allenamenti e non perdere la fiducia in noi stessi. La Serie B è un campionato che nasconde insidie, basta guardare la Cremonese che la scorsa stagione è arrivata alle porte della Serie A ed ora con la stessa squadra e lo stesso allenatore sta trovando difficoltà”.
“Se ho accettato di venire a Catanzaro – aggiunge D’Alessandro – è perché mi ha convinto il progetto, poi quando sono arrivato ho trovato una piazza che ti trascina ed un presidente che ha grandi ambizioni. Io credo che abbiamo le carte in regola per disputare un buon campionato che esalti le nostre qualità e dia soddisfazioni a tutto l’ambiente”.
Ed ora cosa manca? “Ci manca qualche vittoria in più, contro il Modena sarà una partita difficile, ma come lo sono tutte, in Serie B non ci sono partite facili. Quello che ci manca è una vittoria. Credo che oggi sia importante per rilanciarci e ridare entusiasmo, oggi è quello che conta, anche a discapito di una bella prestazione prenderci i tre punti è fondamentale”.
Prima hai fatto un accenno al presidente, visto dall’esterno che sentore si ha della proprietà del Catanzaro? “Se ne parla bene perché stato fatto un lavoro incredibile, poi quando se qui scopri anche tutto quello che c’è dietro le quinte. Il Catanzaro mi ricorda l’Atalanta dove ho avuto la fortuna di giocarci, ed il presidente Noto mi ricorda il presidente Percassi, che ogni anno dice alla piazza ed alla squadra pone come primo obiettivo la salvezza oggi magari lo fa per scaramanzia. Mai fare il passo più lungo della gamba, io sono stato in diverse società, so come funziona il calcio e so che si può andare fuori strada per un nulla. Catanzaro oggi ha le condizioni per assicurarsi un grande avvenire”.
A scapito del BEL GIOCO? E quando lo avrebbero fatto questo bel gioco?