Pierpaolo Bisoli riparte da Modena, sulla panchina dove era stato chiamato sul finire della scorsa stagione. La squadra è stata puntellata con l’arrivo della punta Mendes dall’Ascoli, il centrocampista Santoro e qualche difensore per un organico prossimo alle 30 unità. Un’abbondanza che non rappresenta un problema per Bisoli, abituato a buttare nella mischia chi sta meglio scavallando le solite gerarchie.
L’idea di fondo è di giocarsela con la difesa a 4, mentre sulla disposizione di centrocampo e attacco Bisoli al momento ha individuato diversi moduli dove cambia la quantità di trequartisti: uno c’è di sicuro, qualche volta anche due. Quindi il sistema di gioco può essere un classico “albero di Natale” (4-3-2-1) come invece il più canonico 4-2-3-1.
Cosa cambia fra un sistema e l’altro? E perché Bisoli ha bisogno della doppia strategia? La risposta è duplice: innanzitutto cambia il numero dei centrocampisti e in secondo luogo cambiano le dinamiche che servono a mettere in risalto le qualità degli avanti fra cui c’è un certo Palumbo (giocatore dalle qualità incredibili che fa parlare di sé da quando giocava in coppia con Falletti alla Ternana) che sulla trequarti è letteralmente devastante. Quindi contro un centrocampo a cinque si gioca con un solo trequartista perché bisogna usare le ali per fronteggiare il gioco sui quinti degli avversari. Se l’avversario gioca a 3 oppure a 4 in mezzo al campo, allora Bisoli può schierare due trequartisti ma in tal caso deve sfruttare la spinta dei terzini, che invece nel sistema di gioco con un solo trequartista sono chiamati a un lavoro per così dire… ridotto.
SDG 4-2-3-1
FDP 2-3-3-2
FDNP 4-4-1-1
Il Modena prende molti gol e questo è un dato incontrovertibile che Bisoli non riesce ad arginare pur cercando di mantenere un assetto equilibrato. Il problema delle due ali che in fase difensiva sono poco presenti è comune a tutti gli allenatori che applicano il 4-2-3-1 perché vien facile prendere in mezzo i due centrocampisti centrali e quindi aggredire l’ultima linea.
Nella situazione di gioco evidenziata Palumbo si attarda nell’allineamento cercando solo di ostruire il corridoio verticale ma così facendo l’avversario sulla corsia è libero di ricevere. Il terzino DellaValle inizia a muoversi verso l’esterno per andare in marcatura ma inevitabilmente apre lo spazio alle sue spalle. Il centrocampista Magnino legge in anticipo la situazione e scivola alle spalle dell’avversario che più verosimilmente potrebbe attaccare la profondità e saltare l’ultima linea.
Ma attenzione a prendere sottogamba le ali del Modena, soprattutto Palumbo che ha una tecnica e una fisicità di gran livello. Nella situazione di gioco successiva lo vediamo ricevere fra le linee a ridosso della corsia opposta, in un fazzoletto dove ci sono ben due compagni da imbeccare ma anche diversi avversari.
Il Modena cerca la superiorità in zona palla, ma questo porta via uomini dall’area di rigore dove, ad esempio, troviamo la difesa a cercare la spizzata di testa sul traversone oppure la giocata a rimorchio del centrocampista. Chiaramente l’evoluzione della manovra evidenziata in foto prevede che nella fase preparatoria ci sia la partecipazione di 4 giocatori, ma nella fase conclusiva quando materialmente parte il traversone (oppure il cross) l’attaccante Abiuso abbia già conquistato il centro dell’area e il trequartista si stia dirigendo verso il limite dell’area per intercettare le seconde palle.
Questa ricerca della superiorità la troviamo in tutte le sottofasi preparatorie alla finalizzazione. Dunque, dalla costruzione alla rifinitura, vediamo la palla viaggiare da un versante all’altro aggiungendo un uomo nella zona dove poi si andrà a cercare di attaccare l’ultima linea.
Nell’ultima situazione di gioco vediamo invece una costruzione dal basso molto nutrita con le ali che si abbassano e vengono dentro il campo mentre i terzini si alzano in proiezione offensiva. il trequartista Duca lavora come una seconda punta, infatti non gioca incontro per cucire i reparti ma cerca di aprire la difesa su un lato, esattamente dove il Modena aggredirà l’avversario iniziando con la conduzione a destra per aprire a sinistra dopo aver portato un uomo in più.