Vent’anni dopo l’ultimo confronto si rinnova la sfida in campionato tra Salernitana – Catanzaro che affonda le radici nel lontano 1930.
Era infatti 28 settembre del 1930, prima giornata di campionato, un match nettamente dominato dai padroni di casa con il Catanzaro che si deve accontentare di trovare il gol della bandiera al 90’ con Costa.
Da allora nelle gare di campionato disputate a Salerno, le due squadre si sono affrontate complessivamente 11 volte con un bilancio nettamente a favore dei granata: 8 vittorie e 3 pareggi nessuna vittoria quindi per le Aquile. Anche il conto delle reti è favore dei padroni di casa con ben 14 realizzate e soltanto 3 subite.
Nei tre pareggi in due occasioni è terminata a reti inviolate mente nel 56-57 si concluse 1-1
Ma c’è un curioso aneddoto che riguarda le due squadre che vale la pena di essere raccontato, anche perché molte la volta la storia ha distorto i fatti. La curiosità risale al 1930, quando la Catanzarese (si chiamava cos’ all’epoca il Catanzaro) riuscì a soffiare l’allenatore ai granata in una vicenda che si concluse con nelle aule della giustizia sportiva.
Dopo l’ottava giornata il tecnico ungherese Géza Kertész si fa convincere dal presidente Enrico Talamo ad accettare la panchina del Catanzaro, piantando all’improvviso la Salernitana che fino a quel momento aveva portato in testa al girone con 18 punti frutto di ben 6 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. Le Aquile annaspano nei bassifondi della classifica, appena 6 punti in 8 gare in virtù di 3 vittorie e 5 sconfitte. E l’esordio del neo tecnico non è affatto positivo inciampa in 2 sconfitte consecutive in casa con il Savoia (2-3) e nel derby di Reggio Calabria contro la Reggina (2-0).
Lo sgarbo Kertész alla Salernitana non andò giù al presidente grana Luigi Conforti che presentò subito ricorso alla FIGC e dopo 4 mesi l’allenatore ungherese dovette immediatamente far ritorno sulla panchina della Salernitana.