Tu tifoso giallorosso, che nei frastuoni del calcio, nell’ardore di cori e bandiere sventolanti, nutri la tua irrefrenabile passione;
Tu, tifoso giallorosso, che intrecci la tua voce al canto della folla, in un’unica sinfonia, tu che sei il fuoco della rivalità.
Tu tifoso giallorosso che vibri di un amore antico, per il colore della tua squadra che hai tatuato nell’anima;
Tu tifoso giallorosso, che non conosci orari, e non distingui tra giorno feriale e festivo, pur di sostenere i tuoi beniamini;
Tu tifoso giallorosso, che assomigli ad un galletto mattutino che allieta la borgata al canto ” siamo gli UC: vogliamo vincere”;
Tu tifoso giallorosso, che marci verso il Ceravolo con quella fierezza antica che si chiama appartenenza;
Tu tifoso giallorosso, che resti impermeabile negli anni alle disavventure calcistiche, ma con la schiena dritta, ti rialzi dopo ogni caduta, più forte di prima;
Tu tifoso giallorosso, che percorri centinaia di chilometri per raggiungere la tua Itaca…, dovunque essa giochi e che fermi le lancette della tua agenda quotidiana, pur di esserci in qualunque giorno della settimana…;
Tu tifoso giallorosso, che non conosci altro tema una volta raggiunti gli amici al bar e che, metabolizzi i criticoni a prescindere, senza con questo rinunciare ad ascoltarli;
Tu tifoso giallorosso, abituato ad assistere alla chiusura di un ciclo e all’ apertura di un altro, con lo stesso incanto di un bimbo che si immerge nelle “ventimila leghe sotto i mari”
Tu tifoso giallorosso, che un giorno hai sentito parlare di un fantasma in campo al Ceravolo, di nome Iemmello, capace di piroette, finte di corpo, dribbling funambolici, tiri a pennello e capriole improvvise, degne della migliore acrobazia circense;
Tu tifoso giallorosso, che sei di esempio ad altre tifoserie per la correttezza dimostrata fuori dal campo anche quando la posta in palio era pesante;
Tu tifoso giallorosso, che alberghi nelle rughe di una vecchietta affacciata al balcone che sventola fieramente il proprio vessillo;
Tu tifoso giallorosso, che rincorri con il cuore in gola il sassofonista jazz, per invocare dallo stesso il “Dirindin dirindan il Catanzaro in serie A”;
Tu tifoso giallorosso, che unisci padri figli e nipoti in un unico urlo senza tempo e latitudine;
Tu tifoso giallorosso che non dormi la notte prima degli esami al Ceravolo e fuori, e deambuli faticosamente a caccia di una tisana dall’ unico colore possibile;
Tu tifoso giallorosso, che, quando esci vittorioso dallo stadio, sei più felice di un fanciullo e ritrovi in quel sorriso come per magia il tuo essere stato…il tuo essere e il tuo sarò…!
Tu tifoso giallorosso, che superi gli imprevisti del viaggio per raggiungere i tuoi beniamini e, se necessario, ti improvvisi con successo, meccanico della carrozza che ti trasporta;
Tu tifoso giallorosso, che ti appresti a vivere l’ennesima partita in quel di Cesena e ti accodi ad un’onda di 631 appassionati, senza chiederti per quale risultato vale la pena viaggiare in trasferta-
Sei…0 semplicemente… sei il Catanzaro!