Si chiude dopo 941 giorni l’esperienza tra il Catanzaro e Vincenzo Vivarini, una storia che avrebbe sicuramente meritato un finale diverso e che invece ha sfiorato una coda giudiziaria, che non è una novità, ma nell’assurdità delle regole del calcio è una prassi ormai consolidata, da un lato la società dall’altro il suo tesserato in mezzo un contratto, un contratto non rispettato, in barba a tutti gli accordi collettivi della FIGC con AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), AIC (Associazione Italiana Calciatori).
Quello di non voler rispettare un contratto stipulato in base agli accordi collettivi è un fenomeno sempre più frequente senza andare troppo lontano, a Napoli troviamo, nell’ordine esempi significativi: Sarri, Spalletti e Di Lorenzo.
Davanti a proposte più allettanti, economiche o di categoria, non c’è né amore né gratitudine che possa reggere. Vincenzo Vivarini, prima del suo arrivo a Catanzaro era un perfetto sconosciuto, alle spalle un campionato di grande livello con il Teramo, poi 4 esoneri consecutivi: Empoli, Ascoli, Bari, Entella. A Catanzaro l’exploit prima con la promozione in Serie B, poi con il quinto posto e la semifinale in Serie A.
Finita la sbornia era impossibile che l’annata potesse passare inosservata agli addetti ai lavori pronti a catapultarsi sui pezzi migliori, iniziando da Magalini che, per quanto se ne possa dire a Catanzaro ha fatto un eccellente lavoro, fino ad arrivare a Vandeputte e Fulignati (destinati alla partenza) e passando appunto per Vincenzo Vivarini.
E sul tecnico c’è un retroscena, il cambio di procuratore, che forte delle motivazioni dello stesso Vivarini di ritenersi pronto a voler allenare in Serie A (aspirazione legittima) lo convince a rompere con il Catanzaro, trattando con Udinese, Venezia e Cagliari. Nel frattempo, Vivarini si convince che può essere davvero il momento in cui può consacrarsi, tanto che già a fine maggio inizio giugno subito dopo la sconfitta nella semifinale contro la Cremonese, disdice il contratto d’affitto del suo appartamento a Catanzaro Lido, speranza che coltiva fino all’11 giugno quando si presenta da Floriano Noto presidente dell’U.S. Catanzaro comunicando di non voler più proseguire con il Catanzaro.
Ma c’è un però, al di là degli articoli di stampa, Udinese, Venezia e Cagliari non hanno mai preso in considerazione di affidare la panchina in Serie A a Vincenzo Vivarini, il tecnico è stato proposto dal suo agente. E il giorno dopo la rottura tra il Catanzaro e Vivarini come per magia si dissolvono tutti gli articoli di stampa che accostavano Vivarini alle squadre di Serie A.
Viene alla ribalta invece, la panchina del Frosinone, di cui vi aggiungiamo gli ottimi rapporti che legano la stessa società gialloblù all’agente di Vivarini (con alcune operazioni concluse in passato) tanto che questa panchina resterà sempre in quota fino al gentlemen’s agreement tra i presidenti Floriano Noto e Maurizio Stirpe del Frosinone Calcio che il 28 giugno arrivano ad un accordo. Di mezzo 17 giorni (a partire dall’11 giugno) che hanno visto anche la mancata presenza alla convocazione di Vivarini, essere giustificata, in maniera ufficiale per presunte minacce al tecnico che non si è presentato a Catanzaro temendo per la sua incolumità fisica, che lo stesso Vivarini non ha smentito, ha invece smentito un’intervista FAKE che voleva fare passare la nostra indiscrezione per non veritiera.
Si chiude quindi un capitolo che meritava sicuramente un finale migliore, non è stato possibile, ne prendiamo atto e guardiamo avanti, il calcio non è iniziato con Vivarini e con Vivarini non finisce, di certo l’atteggiamento del tecnico non ha giustificazioni dal momento che la sua aspirazione alla fine si conclusa collocandosi su una panchina di Serie B.
Ora voltiamo pagina pensando all’U.S. Catanzaro dove dalla società attendiamo risposte concrete alla nuova stagione.
La mia paura è che tutta questa querelle vada a condizionare anche i nostri calciatori, tra chi vorrà andar via e chi resterà. Intanto se non arriva l’allenatore giusto (adesso rimangono o scommesse o bolliti), si potrebbe ripetere quanto accaduto a Napoli, e per noi sarebbe la fine. Quindi massima attenzione nelle scelte, in particolare dei calciatori che verranno, quest’anno dopo quanto successo, servo atleti esperti e dei giovani già pronti.
Giusto evidenziare questi dettagli.I tifosi hanno il diritto di conoscere i fatti e gli accadimenti.Nascondere e tacere non ha senso.
Questione di rispetto all’intelligenza delle persone