In queste ore a Catanzaro tiene banco la vicenda Vivarini, e sui social c’è anche chi riesce a farci ridere, si dichiara imprenditore di alti livelli credendo di poter insegnare come si gestisce una società di calcio. La vicenda assume del grottesco ed è il seguito di quella che via abbiamo raccontato ieri (LEGGI QUI) per certi aspetti ricorda Gigi Proietti in un classico del suo repertorio: “L’avvocato?”
Per quei pochi che non lo ricordassero, la struttura dello sketch era abbastanza semplice: un contadino chiede consulenza ad un avvocato che consulta le carte di una potenziale causa. Usa sempre il plurale quando c’è qualcosa di favorevole (Qui, dunque, qui.. s’inculamo, proprio de brutto), e il singolare (riferito all’apparentemente sprovveduto contadino) quando le cose si mettono male (“E qui te se ‘nculano a te!”).
E’ un po’ quello che succede su facebook, dove un “prenditore” catanzarese, prima si fa immortalare in uno scatto fotografico con la proprietà dell’U.S. Catanzaro, e ne tesse le lodi e commenta come se fosse l’artefice dei recenti successi, successivamente definisce la proprietà “avara e senza ambizioni”, aggiungendo a chi gli chiede – vista la sua grande vena d’impresa – perché invece di parlare, non investe direttamente nel Catanzaro Calcio. La risposta del nostro “prenditore” è davvero da applausi a scena aperta: “Ho sempre agito in grande. Non mi metto con chi si accontenta di salvarsi e non vince in ambizioni…”
Dai bilanci ufficiali della camera di commercio il nostro “prenditore” fattura scarso un milione di euro ovvero meno di quanto costa un calciatore come Iemmello al Catanzaro con un utile pari a 20 mila euro (che non servono neanche a coprire le spese della gestione di una partita), ora il dubbio ci sorge spontaneo, siamo sicuri che lo farebbero mai mettere seduto per trattare in grande?