Non c’è nessun accordo per la rescissione consensuale tra il Catanzaro e Vincenzo Vivarini, e non potrebbe essere diversamente dal momento che il tecnico di Ari, né in prima persona né attraverso il suo procuratore si è interfacciato con la società giallorossa.
L’ultimo incontro risale all’11 giugno data in cui il tecnico di Ari comunicò al presidente Floriano Noto, come un fulmine a ciel sereno e senza mezzi termini, di non voler più restare a Catanzaro. Da allora è calato il gelo assoluto, nessuna comunicazione neanche con il procuratore del tecnico, così come sfatiamo la leggenda metropolitana seconda la quale addirittura Vivarini sarebbe ritornato sui suoi passi. E a rendere ancora poco lineare il comportamento del tecnico aggiungiamo che in società non sono arrivate le sue dimissioni.
Un’altra cosa certa è l’intesa raggiunta tra il Frosinone e Vivarini, già da diverso tempo a dispetto di un contratto che legava Vivarini al Catanzaro.
Come se ne esce da questa vicenda? Il Catanzaro, come ha già annunciato il presidente Noto, ha preso atto della decisione del tecnico, ed in mancanza delle sue dimissioni proseguirà attraverso le “sedi opportune” già indicate dal numero uno del club, ovvero il “collegio arbitrale della FIGC” l’altra alternativa, che abbiamo raccolto in questi minuti potrebbe essere quella che porta le due società ad interfacciarsi e trovare di comune accordo una via d’uscita, questa ipotesi potrebbe essere rappresenta da una mediazione in mattinata tra i due presidenti, Noto per il Catanzaro e Stirpe per il Frosinone che fuori dal rettangolo di gioco sono legati da profonda stima ed amicizia. Probabile che ciò avvenga se non ci saranno sviluppi diretti tra Vivarini e il Catanzaro o con il procuratore dello stesso tecnico. In mancanza di un faccia a faccia diretto subito dopo la conferenza stampa che lo stesso presidente Stirpe ha in programma questa mattina alle ore 11 presso la sala stampa dello stadio, si metterà in contatto con Floriano Noto.