La Reggiana non sa più vincere! Dopo la chiusura della finestra invernale di calcio mercato lo score recita cinque pareggi e una sconfitta, eppure le prestazioni sul campo sono state tutto sommato convincenti. I punti persi per strada hanno assottigliato il gap con la zona retrocessione, ma quel che più preoccupa Nesta è la consapevolezza di non esser riusciti ad approfittare di situazioni a proprio vantaggio piuttosto di non esser abituati ad un certo tipo di avversari.
Il match contro il Catanzaro da un lato presenta i rischi di una trasferta sulla carta ostica visto il buon momento di forma dei giallorossi, dall’altro offre l’opportunità di misurarsi con una squadra che gioca e fa giocare. Ecco dunque il probabile indirizzo che Alessandro Nesta vorrà dare ai suoi: giocarsela a viso aperto cercando di prevalere tatticamente per ritrovare quel feeling con la vittoria interrotto da troppo tempo.
Il sistema di gioco è il 3-4-2-1 con sviluppo del gioco sulle corsie esterne dove Pieragnolo e Fiamozzi giocano a tutta fascia facendosi trovare pronti in entrambe le fasi di gioco. La costruzione dal basso si articola con lo schiaccicamento del centrocampista (Bianco) sulla linea di difesa mentre il braccetto si allarga per favorire l’ampiezza. Nel caso di costruzione diretta (spesso utilizzata per superare rapidamente le prime due linee di pressione) si cerca la testa di Girma o Gondo abili nel gioco aereo oppure l’attacco della profondità con Antiste.
SDG 3-4-2-1
FDP 3-2-2-3
FDNP 5-2-3
PRIMA AZIONE DIFENSIVA e FDNP
Nel tentativo di disturbare la costruzione avversaria, i tre attaccanti escono uomo su uomo con una certa aggressività. I due centrocampisti si orientano con una disposizione mista e a uomo per coprire la linea di passaggio e farsi trovare presenti nella marcatura sull’avversario che potrebbe ricevere il primo passaggio centralmente.
La Reggiana concede il passaggio sulle corsie dove gli esterni di centrocampo, che inizialmente sono sulla linea difensiva, escono rapidamente in marcatura cercando di non far girare l’avversario. Il centrocampista di riferimento raddoppia e in caso di riconquista si attacca subito la profondità lanciando per gli attaccanti.
L’assetto aggressivo della pressione alta porta il centrocampista Bianco a uscire molto fuori, quindi costringendo la difesa a salire molto alta con il centrale Rozzio che rompe la linea per stringere la marcatura sulla punta avversaria. Anche i due braccetti sono a ridosso degli avversari e questo in qualche modo espone gli uomini di Nesta a veloci ripiegamenti sulle palle lunghe. In foto 2 Marcadalli è uscito molto alto sull’esterno avversario, Rozzio lascia la marcatura e torna dietro, Sampirisi (fuori foto) è scalato centralmente con Fiamozzi molto distante.
Sempre a proposito della fase di non possesso è interessante la foto 03 dove Fiamozzi rompe la linea di difesa uscendo in marcatura sull’avversario più largo alla sua destra. Il movimento di Fiamozzi porta la difesa a giocare uno contro uno, lasciando peraltro incustodito il corridoio verticale.
HEATMAP
Nella heatmap analizziamo le posizioni in campo maggiormente occupare dalla linea di centrocampo. Dalla mappa emerge come fra i due esterni ci sia una certa differenza nell’attaccare la profondità, di contro si evince anche la spiccata tendenza del centrocampista a ridosso della difesa e di quello più offensivo.
È interessante notare come la Reggiana tenda a costruire dal basso sulla corsia destra cercando di superare le linee avversarie con il fraseggio corto, mentre la sottofase di sviluppo e la costruzione diretta sono orientare alla conquista della profondità principalmente sulla corsia sinistra.