COME GIOCA IL CITTADELLA DI GORINI: ANALISI TATTICA
Il Cittadella arriva da una lunga striscia di risultati negativi (5 sconfitte nelle ultime uscite) che hanno fatto perdere importanti posizioni in classifica, ma è l’aspetto mentale quello che preoccupa maggiormente della squadra allenata da Edoardo Gorini.
Se la sconfitta contro il Parma aveva lasciato qualche buon segnale di ripresa (i parmensi hanno strappato la vittoria nei minuti finali), l’ennesimo tonfo contro lo Spezia è maturato con una rosa ampiamente rimaneggiata (fra squalifiche e indisponibilità sono stati 4 i cambi nella formazione titolare) che dovrà fare a meno di capitan Branca nella sfida casalinga contro il Catanzaro.
Il sistema di gioco è il 4-3-1-2 con rombo a centrocampo, di cui Cassano oppure Tessiore andranno ad occupare il vertice alto dietro le punte (Mastrantonio è squalificato). In avanti quasi scontato l’impiego della collaudata coppia Pandolfi Pittarello. In difesa Gorini ritroverà il centrale Negro e il terzino destro Salvi, quindi probabilmente tornando a schierare Carissoni nel ruolo di terzino sinistro (nonostante quest’ultimo sia più abituato alla corsia opposta).
In fase di non possesso il Cittadella si schiera con il 4-3-2\1, il centrocampo resta in linea con posizioni strette per coprire i corridoi centrali e di conseguenza lascia per la giocata sulle corsie laterali dove successivamente scattano i raddoppi.
LATERALITA’ OFFENSIVA
Lo sviluppo sulle corsie è prevalentemente fatto di sponda con le mezzali più avanzate che si allargano sulla linea laterale per ricevere e scaricare centralmente. Nella foto notiamo come la trasmissione parta dal terzino Carissoni che cerca il centrocampista Vita. Il dai e vai si completa con la progressione del terzino, nella foto riquadro il trequartista Mastrantonio prima accenna l’affondo poi si ferma lasciando andare il marcatore diretto che segue l’azione.
Lo scopo è quello di trovare lo spazio per il cross da poco fuori il vertice destro dell’area di rigore (in questo caso è il terzino che viene dentro al campo), la conclusione dalla distanza (Mastrantonio) oppure da ultimo il taglio in area di una delle punte. L’area è aggredita da entrambe le punte più la mezzala opposta. Con la sortita offensiva di Carissoni ovviamente il pacchetto arretrato scala le posizioni con il vertice basso del centrocampo (Branca) davanti la linea difensiva.
PRIMA AZIONE DIFENSIVA
La prima azione difensiva è molto alta ed è dunque volta ad impedire all’avversario far gioco. Si va in pressing su chi ha il controllo della sfera per costringerlo a giocarla velocemente e di conseguenza si va quasi a uomo sui riferimenti più vicini per sfruttare eventuali errori. Se il primo passaggio supera la linea di pressione si cerca di creare una gabbia su chi riceve palla, c’è dunque la volontà di un’aggressione immediata per non concedere spazio di manovra.
La situazione di gioco in foto 2 mostra proprio l’aggressione forte a uomo che caratterizza la pressione esercitata dal Cittadella con le squadre che amano partire dal basso. Da notare la posizione del terzino (28 Rizza) che sale in pressione alta nonostante l’avversario abbia un esterno sinistro (Verde) molto abile sulla fascia.
COSTRUZIONE
Il Cittadella non fa palleggio, raramente costruisce dal basso. Si predilige dunque la costruzione diretta in favore delle punte, di cui almeno una è strutturata fisicamente per intercettare le palle alle e scaricare comodo sul centrocampista che viene incontro. Almeno uno dei terzini si sgancia in proiezione offensiva sulla corsia di competenza, mentre la mezzala opposta si accentra in zona palla. L’intento è dunque quello di tagliare in due i reparti dell’avversario cercando di superare le prime due linee di pressione e sviluppare gioco con palle lunghe.
HEATMAP
Nella Heatmap mostriamo le zone di campo presidiate da Carissoni, Vita e Pandolfi, dove emerge la stretta collaborazione del terzino e del centrocampista che dialogano in entrambe le fasi (offensiva e difensiva). In particolare nella fase offensiva l’evoluzione della manovra poggia sulle posizione dei due che si alternano e giocano di sponda per confezionare traversoni in favore delle punte.
La posizione di Pandolfi assume quasi le vesti del trequartista, i suoi movimenti orizzontali servono alla trasmissione ma soprattutto a portar via il marcatore favorendo i tagli in area.