Si presentò a Catanzaro nel luglio del 2022, con un sorriso sornione di chi, come lui, esperto, navigato, da chi ne ha viste tante in carriera da dirigente di calcio, sa dissimulare i propri sentimenti e le proprie intenzioni sotto un’apparenza bonaria ma allo stesso tempo impassibile. Sette mesi dopo, a marzo esattamente, quell’apparenza bonaria ed impassibile si sono palesati in una gioia incontenibile, il suo lavoro aveva contribuito a riportare il Catanzaro in Serie B a diciassette anni dalla sua ultima apparizione.
“È stata una gioia indescrivibile – esordisce Magalini – lo è già per chi come noi fa questo mestiere, ma essere portato in trionfo da una città, da un popolo di tifosi è qualcosa di straordinario”.
Finita la festa di nuovo giù ad immergersi a puntellare il Catanzaro che avrebbe affrontato la Serie B, dal punto di vista professionale, al servizio di una neopromossa com’è stato accolto dagli operatori di mercato?
“Lo hai detto tu, da operatore di una squadra neopromossa, ma con alle spalle la serietà di una proprietà riconosciuta ovunque e che mi ha messo nelle condizioni di operare nel migliore dei modi. Ci siamo affacciati alla Serie B con l’intenzione di disputare un campionato che ci avrebbe condotto ad una salvezza tranquilla, e quello che Vivarini ed i suoi ragazzi stanno facendo sul campo è la testimonianza che tutti insieme stiamo facendo un buon lavoro”.
Ci faccia capire meglio il concetto di una neopromossa che si affaccia ad un torneo importante come lo è la Serie B.
“Nasce dal fatto che noi siamo andati sul mercato per prendere calciatori bravi e funzionali al progetto tecnico di mister Vivarini e, soprattutto, siamo andati a cercarli anche in club importanti come lo sono il Sassuolo, l’Atalanta e la Fiorentina per citarne qualcuno. Mettiamoci anche che un calciatore difficilmente sceglie di andare a giocare per una squadra neopromossa”.
Dalla sessione del calciomercato invernale si aspettavano tre innesti, un difensore, un centrocampista ed un attaccante, partiamo da quest’ultimo che non è arrivato, cos’è successo?
“Chiariamo che non avevamo l’assillo di doverlo prendere a tutti costi, anche perché in squadra ne abbiamo di bravi, volevamo comunque allargare la batteria di attaccanti da mettere a disposizione del tecnico, puntando su elementi sempre funzionali al progetto, altrimenti di attaccanti avremmo potuto prenderne cento. Vedi – prosegue Magalini – quello che noi facciamo è un progetto comune, sposato dal presidente Noto, dal tecnico Vivarini e dal direttore Foresti, ogni scelta va motivata e condivisa ragione per la quale avevamo provato a prendere un attaccante con delle caratteristiche che servivano a noi”.
Le faccio tre nomi, Maric, Moro e Mendes questi attaccanti li ha mai trattati?
“Hai fatto nomi da niente – sorride Magalini – è vero li abbiamo trattati tutte e tre ma per ragioni ben note e distinte non c’è stata la possibilità di portarli a Catanzaro”.
Come ogni buon diesse che si rispetti, c’è sempre una pista alternativa, c’è stato un attaccante il cui nome non è mai uscito e che ha provato a prendere?
“Si, eravamo in dirittura d’arrivo, ma la società che ne detiene il cartellino ha valutato di non cederlo proprio in chiusura di calciomercato”
Il nome?
“Assolutamente non ve lo dico anche perché proveremo a prenderlo la prossima estate”.
Che differenza c’è tra calciomercato estivo e invernale?
“Tanta, sebbene siano tutte e due le fasi lunghe, in quella estiva hai modo di ponderare a 360° le scelte, rivalutarle ed eventualmente anche correggerle. Il calciomercato non lo fa solo la società che vuole acquistare, c’è quella che vende, c’è il calciatore e ci sono i procuratori. È un aspetto del calcio dove le variabili sono tante e che mutano velocemente. In quello invernale devi avere più pazienza, e soprattutto non ti devi trovare nelle condizioni dove hai la necessità di cambiare gli uomini che avevi preso in estate. Questa non era una nostra esigenza, ciò sta a significare che ci eravamo mossi bene in estate”.
Mi dà lo spunto per farle una osservazione, visto dall’esterno qualcuno sostiene che a questo Catanzaro manca un terzino sinistro, è così?
“Se fosse stato così lo avremmo meso in questa sessione di calciomercato invernale, ma così non è, ed è un concetto che ha più volte ribadito lo stesso tecnico Vivarini per espressione di quello che è il suo modulo”.
E ritorniamo ai due acquisti invernali, Petriccione e Antonini, di grande impatto tecnico sia per il presente che per il futuro.
“Assolutamente d’accordo, sono due elementi che abbiamo voluto ad ogni costo, cercati anche nel mercato estivo, ma in questa fase avevamo il sentore di riuscire a portarli a Catanzaro, come ti dicevo prima ci siamo armati della giusta pazienza… Fammi aggiungere che come sempre la proprietà che ha fatto un esborso economico importante per prenderli e per questo la ringrazio pubblicamente”.
Il Catanzaro guarda anche ad un altro aspetto, quello di patrimonializzare il parco calciatori, lo è stato con Katseris che ha fruttato alle casse del club una plusvalenza da record. Lo sarà anche con il giovane Piras che arriverà a giugno?
“Un club come il nostro ha l’obbligo di agire a 360° gradi, guardando sia l’aspetto tecnico che quello economico, e se riusciamo a portare a termine un’operazione come quella della cessione del greco è perché il club ha lavorato all’unisono valorizzando anche il proprio parco calciatori”.
Katseris al Lorient, si poteva cederlo a Giugno?
“Assolutamente no, ci sono arrivate tante richieste da club italiani, le avevamo ascoltate e valutate, riservandoci di cederlo a giugno. Poi è arrivata la richiesta del club francese, il Lorient, come un fulmine a ciel sereno, con una proposta interessante e con l’obbligo di cederlo in questa fase di calciomercato. Era una proposta che assolutamente non potevamo respingere al mittente, certi comunque di avere un parco calciatori che ci avrebbe messo nelle condizioni di non soffrire della sua cessione. E così è”.
Dalle cessioni a rinnovi il passo è breve, ci siamo presi la libertà di scrivere, supportata dalle nostre fonti, che i 10 senatori, ovvero: Fulignati, Scognamillo, Brighenti, Pontisso, Situm, Verna, Sounas, Vandeputte, Iemmello e Biasci hanno rinnovato il contratto. Può confermarcelo?
“Nei prossimi giorni renderemo chiara la situazione contrattuale ufficializzando quelli che sono i contratti in essere, di certo nessuno ci porta via sotto il naso quello che è nostro”.
Le evito di scendere nei dettagli singolarmente, ma le chiedo di rispondere in maniera affermativa o negativa sulla condizione contrattuale del Vandeputte. Ha rinnovato? E’ un calciatore del Catanzaro anche per il futuro?
“Jari è un calciatore su cui il Catanzaro punta anche per il futuro e posso confermare che lo abbiamo blindato ed è giusto che i tifosi del Catanzaro lo sappiano, e soprattutto che comprendano che qui c’è una società seria, che vuole fare le cose per bene migliorandosi sempre”.
Tra i rinnovi ci sarebbe quello di Verna che permetterebbe al Catanzaro nel prossimo campionato di liberare un posto nella lista degli over, in quanto la sua presenza figurerebbe nella lista dei calciatori bandiera.
“Hai fatto un giusta osservazione, è ovvio che tutte queste sfaccettature sono sotto la nostra lente di ingrandimento”.
Direttore, ci consenta di chiudere con il suo contratto che è in scadenza a giugno del 2024, crediamo che il suo rinnovo sia solo una formalità, è così?
“Hai detto bene, scade a giugno e per adesso siamo concentrati solamente a far star bene i nostri calciatori e il Catanzaro sul campo, per me e per tutti noi è importante dare al Catanzaro quella capacità e grado di attrazione che merita. Per il rinnovo di Magalini c’è tempo”.