Ancora qualche ora e sul rettangolo verde del “Ceravolo” si affronteranno Catanzaro – Ascoli, un match che il calendario asimmetrico ripropone dopo neanche due mesi dalla gara di andata.
Chi sta meglio è senza dubbio il Catanzaro, 9° posto in classifica in piena zona play off per la Serie A che con 35 punti conserva buon margine di vantaggio sull’Ascoli a quota 22 e che occupa invece in quint’ultimo posto ovvero quello che, se i punti di distacco dalla quart’ultima posizione sono inferiori a 5, garantisce la salvezza dalla retrocessione in Serie C passando attraverso i play out.
Essere in zona play off e parlare di salvezza potrebbe stridere, ma non a queste latitudini, con il Catanzaro tornato in Serie B dopo 17 lunghi anni con il chiaro obiettivo di rimanerci, consolidarsi e programmare il futuro. Missione che sta per essere raggiunta, una vittoria oggi contro l’Ascoli porterebbe il Catanzaro a quota 38 punti quanti ne potrebbero bastare per assicurarsi la permanenza con 14 giornate ancora da giocare e che potrebbero aprire scenari diversi.
Ne è consapevole il tecnico delle Aquile, Vincenzo Vivarini, che non fa giri di parole e punta dritto all’obiettivo: “Dobbiamo vincere, con le brutte o le cattive dobbiamo prenderci i tre punti per portare in porto la salvezza”.
Match quindi delicato, che il tecnico del Catanzaro a differenza del collega Castori, può affrontare con una rosa quasi al gran completo anche se priva di due pezzi da novanta come Ghion e Vandeputte, può contare su una rosa ampia che gli dà garanzie. Diverso invece in discorso per Castori, il suo Ascoli ha dovuto attingere a due elementi della primavera per completare la panchina a causa di numerosi infortunati e indisponibilità varie, soprattutto nell’undici titolare dove l’assenza dell’attaccante Mendes pesa.
Ma come dice un vecchio detto: “Fidarsi è bene non fidarsi è meglio”, occorre sempre conservare una piccola dose di diffidenza se non si vuole incorrere in spiacevoli sorprese, cosa che Vivarini ha ben chiaro, perché questa volta, più che concentrarsi sull’avversario si è preoccupato di più sulla sua squadra, che in questa partita non solo cerca continuità di gioco e di risultati, ma cerca soprattutto la vittoria.