Lo stadio comunale "Giuseppe Sinigaglia" è il principale impianto calcistico della città di Como, è situato in riva al lago ed è compreso tra i giardini del Tempio Voltiano e l'hangar dell'Aero Club Como; in prossimità della tribuna centrale si trova l'edificio Novocomum e di fronte al settore distinti ha sede la Canottieri Lario.
È stato realizzato su volere di Benito Mussolini e il progetto è stato curato dell'architetto Giovanni Greppi. La sua costruzione rappresentò uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia; è intitolato al campione di canottaggio Giuseppe Sinigaglia, caduto nella Prima guerra mondiale.
Lo stadio è di proprietà del Comune di Como, che lo concede in uso alla società calcistica del Como per la disputa delle partite interne.
Storia
Poiché la città di Como mancava di uno stadio, si decise di costruirlo in occasione delle Celebrazioni Voltiane del 1927. I lavori cominciarono nell'ottobre del 1926 sul terreno del preesistente campo polisportivo Garibaldi, donato dal podestà Carlo Baragiola, su progetto dell'architetto Giovanni Greppi di Milano. Lo stadio fu dotato di due piste: un velodromo di 500 metri e una per l'atletica di 450 metri, che circondavano il campo per il calcio di circa 7200 metri quadrati: la capienza totale degli spalti era di 6000 persone.
Nel luglio 1927 il presidente del CONI Lando Ferretti visitò lo stadio e ne rimase entusiasta: “Non credevo di vedere una cosa così divinamente bella. Meraviglioso lo stadio, meravigliosa la località. La città di Como compiendo quest'opera si è portata all'avanguardia delle città italiane nella magnifica rinascita di opere volute anche nel campo sportivo dal Duce e realizzate dal Fascismo”.
Lo stadio fu inaugurato il 30 luglio del 1927 e dedicato a Giuseppe Sinigaglia (1884-1916) volontario di guerra decorato al valore, morto sul monte San Michele da eroe. Aveva praticato diverse discipline: era stato campione mondiale di canottaggio, lottatore, podista, saltatore, lanciatore del disco nel Campo Garibaldi.
In quello stesso anno nello stadio si tennero le prime "olimpiadi" ciclistiche su pista, "olimpiadi" di ginnastica e gare internazionali di calcio. Durante il mese di settembre furono indetti grandi spettacoli pirotecnici e furono assegnati quattro premi in denaro accompagnati da un diploma del Comitato Esecutivo Voltiano: primo premio lire 18.000, secondo lire 12.000, terzo lire 10.000, quarto lire 8.000.
Dal 1960 al 1974 si è concluso in questo stadio il Giro di Lombardia. In seguito, a partire dal 1990, il Sinigaglia è stato oggetto di vari interventi e modifiche che ne hanno parzialmente snaturato le caratteristiche originarie: le piste di atletica e ciclistica sono state rimosse, con susseguente ricostruzione della tribuna centrale e allungamento dei distinti fino ai bordi del terreno di gioco previa posa di gradinate metalliche; nel contesto venne altresì chiusa l'apertura nel mezzo di questa sezione delle gradinate, che permetteva di vedere il lago dalla tribuna coperta. La curva ovest (anche detta "curva azzurra" o "curva Como", sede dei collettivi della tifoseria organizzata) è stata integralmente riedificata nel 2002 con una peculiare struttura a due gradinate metalliche sfalsate, che formano un cuneo proteso verso l'esterno dell'impianto, per una capienza di circa 5000 posti. Ulteriori tribune posticce sono state quindi aggiunte nella curva est (parzialmente dedicata alle tifoserie ospiti), la cui parte in muratura è invece stata ricostruita; in tal modo nella stagione 2002-2003 il Como poté giocare in Serie A in un impianto da circa 14.000 posti. Il successivo declino delle sorti societarie, con fallimenti e ripartenze dal dilettantismo, comportò una drastica riduzione della capienza omologata, che scese a meno di 5000 posti previa chiusura della parte "storica" dei distinti e della sezione "casalinga" della curva est.
L'ultimo intervento di adeguamento è stato effettuato nell'estate 2021 a seguito del ritorno in Serie B del Como: sono stati installati i seggiolini in tutti i settori aperti al pubblico, è stato rizollato il terreno erboso, sono state interrate le panchine e sono stati installati i sistemi VAR e Goal Line Technology.
Dal 29 marzo al 1º aprile 2013, ha ospitato la fase finale (semifinale e finali) della NextGen Series. Al di fuori della pratica sportiva, il 13 luglio 2004 ha ospitato il concerto del gruppo hard rock inglese Deep Purple, il 7 luglio 2008 vi si è esibito il cantante Jovanotti e il 4 maggio 1996 atterrò qui l'elicottero di papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita alla città lariana.
Caratteristiche
La capienza teorica dello stadio è di 11.985 spettatori; nell'ultima stagione in cui il Como ha militato in Serie A, 2002-2003, ovvero prima dei lavori in curva ospiti, la capienza era di 13.900 unità. Particolarità dello stadio è infine quella di essere praticamente in riva al lago, che è ben visibile da gran parte degli spalti.
Un'inchiesta del giornalista Angelo Saso di Rai News 24 ha evidenziato la possibilità di collegamento tra i casi di sclerosi laterale amiotrofica di sei ex giocatori comaschi (Celestino Meroni, Piergiorgio Corno, Albano Canazza, Adriano Lombardi, Stefano Borgonovo e Maurizio Gabbana) con l'utilizzo negli anni settanta ed ottanta di diserbanti, veleni e vernici per il mantenimento del manto erboso oltre alla possibile presenza di scorie nel sottosuolo: residui della combustione del carbone, residui fini di locomotive, scorie di industrie elettriche, cadmio, silicati di calcio, cromo, nichel, manganese e piombo (drenanti provenienti dalle fonderie di Dongo). Nel 2008 il magistrato Raffaele Guariniello, con la consulenza del professor Adriano Chiò, ha aperto un'inchiesta su tutti questi aspetti. Il comune di Como, tramite l'assessore alle grandi opere Fulvio Caradonna, ha replicato definendo questi sospetti come “Ipotesi fantasiose e sinceramente bizzarre”.