IL SUDTIROL DI BISOLI
Il SudTirol ha un tipo di gioco molto coperto che concede possesso palla e si rivela particolarmente efficace nel subire poche reti. Pertanto l’approccio alla gara non è quello di chi vuole dominare il gioco, ma al contrario il SudTirol concede la giocata all’avversario. Chiaramente il baricentro basso assottiglia le chances offensive, che dipendono in gran parte dalla capacità della punta di far salire squadra oppure dalle giocate in ampiezza che sfruttano la velocità delle ali. Il sistema di gioco è un classico 4-4-2 che resta pressocché immutato nella fase di non possesso con l’unica variante della prima punta in smarcamento preventivo. La linea del centrocampo è piatta e cerca di spingere l’avversario sulle corsie esterne, a quel punto il quarto della linea esce in pressione sul portatore.
La fase di non possesso viene interpretata con un rigido rispetto delle posizioni nelle ultime due linee di difesa e con l’obbiettivo di cercare la prima punta una volta riconquistata la sfera. Odogwu ha una serie di caratteristiche tecnico fisiche che gli consentono di difendere palla e far salire la squadra innescando rapide ripartenze sulle corsie esterne. Quindi niente di semplice di uno scarico sul lato corto oppure un passaggio in profondità ad attaccare l’ultima linea.
L’impianto di gioco è essenziale nelle due fasi, lineare nei propri schemi. Anche la fase di sviluppo si articola senza particolari rotazioni sfruttando le corsie esterne dove gli interni di centrocampo giocano di sponda con le ali in attesa della sovrapposizione dei terzini.
Se la giocata non ha sbocchi il SudTirol riparte da dietro giocando su una costruzione dal basso con 4 difensori e almeno uno dei due centrocampisti. Una numerosità talmente alta da consentire la costruzione con gli uomini molto larghi e dunque molti corridoi da aggredire. Anche questo se vogliamo rientra in quel discorso di essenzialità del gioco.
La costruzione si diceva è un 4+1 con la linea di difesa molto larga, i terzi leggermente più alti dei centrali e il mediano basso in mezzo al campo a muoversi orizzontalmente per offrire soluzioni di passaggio. In caso di pressione avversaria forte scende in aiuto l’altro centrocampista, che tuttavia raramente risulta coinvolto nella fase di uscita dal basso, mentre invece risulterà determinante nella sottofase successiva quando farà da raccordo con il reparto avanzato.