Decisivi sempre, belli spesso, che non guasta mai. Ma soprattutto storici. Il rapporto tra Enrico Brignola e il gol è perfetto come il numero 3, guarda caso la cifra di reti siglate finora dall’attaccante giallorosso dal suo arrivo lo scorso gennaio.
Quasi dieci mesi per stabilire un record personale, nell’anno dei record del Catanzaro. Perché Enrico Brignola fa “solo” gol che valgono la storia, “solo” reti da consegnare agli annali.
Anche se il ghiaccio lo ha rotto con un gioiello al volo per il sesto gol al Monopoli. Insomma una rete inutile ai fini del risultato ma utile a far capire le doti del ragazzo. E, se vogliamo, un gol anche quello storico perché vincere 6-0 non capita tutti i giorni. Certo, molto più di rado accade segnare il gol decisivo in una partita che vale la storia e in uno stadio da serie A.
Brignola invece c’è riuscito, e per ben due volte. Prima Salerno contro la Gelbison, il 2-0 al novantesimo che da la certezza della B, poi a “Marassi” per l’1-2 che segna in un colpo solo la prima vittoria in campionato contro la Samp e la vittoria numero 300 del Catanzaro in cadetteria.
Gol promozione, gol a Genova che vale doppio: tre – guarda caso – piccioni con una fava, anzi una favola, quella che Brignola potrà raccontare ai nipoti. Anche perché ha fatto gol il giorno prima della festa dei nonni, dopo che a Salerno aveva segnato alla festa del papà.
Un’altra, incredibile, bellissima coincidenza che legherà Brignola al Catanzaro per sempre, come è successo a tutti coloro che hanno scritto la storia giallorossa.
Figurarsi per lui che quella storia l’ha sottolineata più volte, marchiata a fuoco, incisa sulla roccia. E il tutto cavandosela “solo” con una cena pagata ai compagni.