Chissà se anche questa volta prolungherà il suo soggiorno per seguire il Catanzaro o se gli toccherà lavorare. Chissà se, pure stavolta ha chiesto – e ottenuto – di farsi inviare nello stesso stadio della gara prima di quella del Catanzaro. Chissà se avrà pensato a tutto questo, e a tutti i suoi riscontri scaramantici e “cabalistici”, Giuseppe Bisantis, voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto”, mercoledì impegnato a raccontare Genoa – Roma a “Marassi”.
Già “Marassi”, lo stadio che domenica vedrà impegnato il Catanzaro contro la Sampdoria. Una domenica, uno stadio di serie A… cosa torna in mente? Beh, il giorno dei giorni, lo scorso 19 marzo quando all’ “Arechi” di Salerno il Catanzaro conquistò la matematica serie B. E chi fu il telecronista che il giorno prima raccontò il match tra Salernitana e Bologna? Ma Giuseppe Bisantis naturalmente che, sul finire di quella gara annunciò l’evento del giorno dopo, parlando dell’importanza della partita e dell’esodo dei tifosi giallorossi.
Tra quei tifosi, probabilmente, c’era anche lui che non ha mai negato il suo tifo per le Aquile tanto da dichiarare che “essere del Catanzaro non è una scelta. Ti entra dentro, sin da piccolo e non esce più. E guai se dovesse uscire!”. Ecco perché in molti, quando scoprirono che a commentare Salernitana – Bologna ci fosse lui hanno pensato a una “furbata” per avere la scusa e restare in zona visto che il giorno dopo ci sarebbe stato da festeggiare. Che la cosa si sia ripetuta anche adesso? Difficile, visto che domenica ci sono molte partite – e al nostro potrebbe toccare lavorare – e poi fino a domenica il lasso temporale è molto più lungo.
Resta però il ricorso storico che fa ben sperare perché, dopo che Bisantis ha fatto la telecronaca nello stadio dove poi avrebbe giocato il Catanzaro, le Aquile hanno vinto. La speranza è che, domenica, accada la stessa cosa e che, se tutto andasse per il verso giusto, l’antipasto Bisantis potrebbe essere una costante qualora capitasse di nuovo l’occasione. In fondo al cuore di tutti, in realtà, il sogno è che il telecronista catanzarese possa, tra qualche anno, essere presente al “Ceravolo”, nella sua cabina a raccontare un match di serie A. Come è successo ai suoi colleghi Ameri, Ciotti, Giacoia ma con in più quel pizzico di tifo e quell’aurea di porta fortuna che non guastano mai.