Il Catanzaro è in vetta alla classifica della Serie B, 4 giornate 10 punti, non è frutto del caso, ma nasce dalla cura maniacale di mister Vivarini che della filosofia del bel gioco ne fa una ragione di vita.
Io sono contrario al detto comune “Il calcio non è una scienza esatta”, se proprio non lo è ci si avvicina talmente tanto da esserlo, e più si va avanti e più lo diventa grazie anche al supporto della tecnologia che nel calcio ci è entrata sempre più in maniera preponderante, soprattutto al servizio di allenatori e delle figure che compongono il suo staff.
Basti pensare alla materia della match analysis, che sta diventando sempre più fondamentale all’interno di ogni staff tecnico sportivo, si occupa dell’analisi oggettiva di eventi elementari comportamentali avvenuti durante una gara sportiva, dove per elementari s’intende la scomposizione del gioco in principi semplici.
La necessità di raccogliere ed elaborare informazioni, in uno staff di calcio è fondamentale, e Vivarini in questo, è al passo con i tempi. La squadra che scende in campo è il frutto di una “analisi di laboratorio” facendo anche ricorso all’ausilio di strumenti tecnologici tra cui gps e droni per le riprese dall’alto che raccolgono dati e poi vengono analizzati.
La filosofia del tecnico si fonda sui principi del bel gioco: “Io ho una convinzione, chi gioca bene vince e siccome il nostro obiettivo è quello di vincere, dico che se giochiamo bene vinciamo” e il Catanzaro gioca bene e vince ormai da quanto il tecnico di Ari è arrivato sulla panchina delle Aquile, a dicembre del 2021, arrivando in una semifinale di play off di serie C, stravincendo il campionato della scorsa stagione di Serie C e andando a prendersi il primo posto dopo quattro giornate nell’attuale campionato di Serie B. Tutto questo non può essere frutto del caso come non è una combinazione astrale favorevole.
E’ il frutto di un lavoro attraverso il principio del gioco, nel quale, in quello di Vivarini ci rientrano due componenti essenziali il possesso palla ed i passaggi che tra di loro sono estremamente correlati, perché in effetti, il possesso palla di una squadra viene calcolato proprio attraverso il numero di passaggi (e non come si può erroneamente pensare attraverso un cronometro)
Uno dei più grandi allenatori che abbiamo avuto la fortuna di avere in Italia negli Anni Ottanta, lo svedese Niels Liedholm, detto il Barone, era solito dire: “Se il pallone ce l’abbiamo noi, non è a disposizione degli avversari”. Il concetto dello svedese è stato ripreso a distanza di anni da Pep Guardiola, lo ha rivisitato ed evoluto permettendo al tecnico spagnolo di diventare uno dei top player della panchina e riprendendo il concetto del Barone ha dichiarato: “Il motivo per cui la nostra difesa è tornata a non subire gol è molto semplice. Abbiamo, in media, il 67% di possesso palla. E se il pallone ce l’abbiamo noi, non è a disposizione degli avversari”.
Le squadre di Liedholm vincevano subendo poche reti e segnandone tante, come oggi lo è per le squadre di Guardiola e Vivarini, subiscono pochi gol e ne segnano a valanga, ed i 102 messi a segno dal Catanzaro nella scorsa stagione, sono la testimonianza reale del concetto del bel gioco attraverso il possesso palla ed i passaggi. Ed in queste due speciali classifiche di queste prime quattro giornate di campionato di Serie B, il Catanzaro è in entrambe al primo posto con il 55,55% di possesso palla e ben 1983 passaggi effettuati.
Potremmo quindi dire che il primato del Catanzaro è nell’”albero genealogico calcistico” con Vivarini che è il cugino di Guardiola che a sua volta è il nipote di Liedholm.