Negli ultimi anni, il tema del fuorigioco nel calcio ha suscitato ampie discussioni, specialmente con l’introduzione del VAR. L’introduzione della tecnologia ha reso possibile un livello di precisione senza precedenti, portando alla luce quella che è stata definita la “questione di centimetri”. I tifosi, i giocatori e gli allenatori hanno dovuto confrontarsi con la dura realtà che anche una minima parte del corpo al di là del penultimo difensore potesse risultare decisiva per annullare un gol. Tuttavia, a distanza di tempo, la FIFA sta contemplando una riforma che potrebbe ribaltare completamente questa concezione tradizionale.
Per restare più vicini alle vicende in casa Catanzaro potremmo prendere ad esempio l’ultimo caso di gol annullato ai giallorossi in Catanzaro – Cittadella dove è stata ravvisata una posizione di fuorigioco di La Mantia con la spettacolare rete di Iemmello non convalidata.
L’era del fuorigioco “semi-automatica”
Dalla scorsa estate, l’implementazione del sistema di fuorigioco semi-automatico ha trasformato il modo in cui viene interpretata questa regola. Con algoritmi avanzati e tracciamento preciso, il VAR ha ridotto notevolmente il margine di errore (???), rendendo le decisioni più scientifiche e meno soggettive. Il dibattito si è spostato da approcci vaghi e interpretazioni personali a una dimensione quasi meccanica, dove il confine tra regolarità e irregolarità è stato definito in modo più netto. Nonostante ciò, esistono ancora voci che chiedono un cambiamento significativo nella regolamentazione del fuorigioco.
La riforma Wenger: una nuova visione
Recentemente, è emersa una proposta nota come “riforma Wenger”, dal nome dell’ex allenatore dell’Arsenal, Arsène Wenger, attualmente impegnato nello sviluppo delle normative FIFA. Questa proposta, che sta sollevando un acceso dibattito, prevede una revisione del concetto stesso di posizione irregolare. Secondo la nuova normativa, un attaccante sarebbe considerato fuorigioco solo nel caso in cui sia totalmente oltre il penultimo difensore. In altre parole, se anche solo una parte del suo corpo risulta allineata a quella di un difensore, il giocatore sarebbe considerato attivamente in gioco.
Impatti della riforma sugli attaccanti
Questo cambiamento potrebbe avere un impatto considerevole sul ruolo degli attaccanti. Con una regola meno severa, gli attaccanti avrebbero la possibilità di sfruttare maggiore libertà di movimento, creando situazioni più favorevoli sotto porta e probabilmente aumentando il numero di gol segnati. La Fifa ha già iniziato a testare queste nuove disposizioni in tornei giovanili in Svezia e Italia, con l’obiettivo di valutare l’efficacia della riforma prima di prendere una decisione definitiva nel febbraio del 2025.
In conclusione, mentre il fuorigioco rimane uno degli aspetti più controversi del calcio moderno, la proposta della “riforma Wenger” rappresenterebbe un tentativo audace di rendere il gioco più fluido e spettacolare, favorendo l’attacco e, potenzialmente, il divertimento degli spettatori. Gli sviluppi futuri, pertanto, saranno seguiti con grande attenzione da tutti gli appassionati del calcio.

Ma si tornasse al fuorigioco di una volta, con le regole di oggi non potremmo mai vedere il Milan di Sacchi. Basta con i fuorigioco per la capocchia del cazzo!!!