Pigliacelli 6,5 – Incolpevole sulle tre reti subite, si rende protagonista di un prodigioso intervento nell’ultima parte del match. Abile nel gioco con i piedi, ma non è una novità.
Brighenti 6 – In controtempo nella situazione in cui la squadra di casa realizza il primo goal. Per il resto, si oppone ai calciatori avversari con grinta ed esperienza.
Scognamillo 6 – Disputa una gara di discreto livello, ma anche lui, come Brighenti, legge male la circostanza in cui la Sampdoria trova il punto del primo vantaggio.
Bonini 5 – Prestazione poco convincente, con due interventi, uno eccessivo l’altro troppo morbido, che costano altrettante reti al passivo. L’assist che vale l’1-1, anche se non del tutto volontario, lo salva dalla piena bocciatura.
Ceresoli 5,5 – Più propositivo rispetto alla gara di otto giorni prima, ma poco incisivo. Non sempre nella corretta posizione nei momenti in cui il Catanzaro è costretto a difendersi.
Pompetti 5,5 – Fa avvertire la sua presenza in varie porzioni del terreno di gioco in entrambe le fasi, e su calcio da fermo regala a Pietro Iemmello l’assist che vale il 2-3. Purtroppo, macchia la sua buona prova con un fallo che gli costa un secondo giallo, e quindi l’espulsione. Forse, in parità numerica, le Aquile avrebbero portato via i tre punti, anche se mancherà sempre la prova contraria.
Petriccione 6 – Anche se pressato da un mediano opposto, riesce più volte a proporsi come soluzione ed a far girare il pallone con rapidità e precisione. Incontra qualche difficoltà quando deve operare come schermo dinanzi al pacchetto arretrato.
Pontisso 6 – Gara dinamica, condita da qualche errore. Da un suo cross da destra, deviato da Bonini, nasce il primo goal.
Seck 5,5 – Combina pochino, sia quando agisce da esterno di destra sia quando prova ad accentrarsi per sfuggire alla ferrea marcatura dell’ottimo opposto Ioannou.
Iemmello 9 – Realizza una tripletta: da opportunista nella prima situazione, con uno splendido cucchiaio su calcio di rigore nella seconda, con prepotente colpo di testa nella terza. Non serve aggiungere altro per assegnargli il titolo di uomo partita e di… re di Genova.
Biasci 5,5 – Calpesta il terreno del Luigi Ferraris per poco più di un’ora, ma davvero di rado si riesce a notarne la presenza.
Compagnon (dal 55’) 5,5 – Sostituisce Seck e si dimostra attivo e volenteroso, anche se non sempre perfetto nei servizi in favore dei compagni. Nel finale, non è sufficientemente cattivo nella situazione in cui la squadra di casa trova il goal del pareggio.
D’Alessandro (dal 62’) 6,5 – Rileva Ceresoli e si deve sovente occupare della fase difensiva. La interpreta piuttosto bene, specie nel finale, facendo leva sulle sue personalità ed esperienza.
Buso (dal 62’) 7 – Sostituisce Biasci ed ha un buonissimo impatto sul match. Muovendosi nell’area di rigore avversaria, conquista presto il penalty poi trasformato da Iemmello, e nel prosieguo porta vivacità e fantasia all’attacco del Catanzaro (splendido soprattutto un servizio no look per Compagnon). Nell’ultima parte di gara, con la squadra in inferiorità numerica, si spende bene come quarto centrocampista a sinistra.
Koutsoupias (dall’81’) S.V. – Avvicenda Petriccione nell’ultimo spezzone di partita. Non è valutabile.
Pittarello (dall’81’) S.V. – Sul terreno di gioco, in luogo di Iemmello, per gli ultimi quindici minuti della sfida (recupero incluso). Non può ottenere alcun giudizio.
Fabio Caserta 6 – Gara preparata con cura, con Catanzaro che, se non per brevi tratti, non presta il fianco all’avversaria. Buona la distanza fra i reparti, apprezzabili alcune uscite dal basso. Ancora troppo lenta, invece, la manovra d’attacco, ma senz’altro ottima, per intensità, la reazione manifestata dopo il primo ed il secondo svantaggio. Corrette le prime tre sostituzioni, ma perplessità per le ultime due: con la squadra in inferiorità numerica, altre scelte sarebbero state probabilmente da preferire.
Un voto in meno a Bonini e Brighenti e mezzo in meno agli altri insufficienti. La squadra vive di un equilibrio tattico ed emotivo molto fragile, e dopo tanti punti buttati via, temo che alla prima eventuale sconfitta, (se non riusciamo a vincere prima almeno un paio di partite ) si possa crollare anche psicologicamente. A me fa rabbia che pur avendo reinvestito la quasi totalità del ricavato Fulignati/Vandeputte, sono arrivati o calciatori ancora acerbi e validi solo se impiegati a partita inoltrata, o qualcuno che forse il meglio in carriera lo ha già dato, e quindi anche in questo caso buoni solo a partita inoltrata.Ieri da una partita quasi vinta, se non ci fosse stato l’errore clamoroso al 98esimo di Tutino, l’avremmo addirittura persa, ed a quel punto forse si sarebbe messa la parola fine all’improbabile progetto Polito/Caserta