Si è beccato una squalifica di dieci mesi Mamadou Tounkara, ex attaccante del Guidonia Montecelio, ed ex promessa del calcio.
La decisione del Tribunale Federale Nazionale (TFN) evidenzia la gravità della condotta attribuita al calciatore senegalese, il quale ha tentato di ottenere informazioni riservate da un suo ex compagno di squadra, Jacopo Martini, riguardo a una partita di Serie B tra Catanzaro e Sudtirol dello scorso 27 ottobre e valevole per la 10ª giornata del campionato di Serie B.
Secondo le motivazioni del TFN, i messaggi inviati da Tounkara a Martini nel mese di ottobre rivelano una chiara intenzione di sfruttare l’inefficienza del sistema disciplinare per trarne vantaggio economico. In particolare, Tounkara ha richiesto a Martini di farsi ammonire durante la partita, sostenendo di avere “difficoltà economiche” e necessitando dell’informazione per effettuare una scommessa. Tale comportamento è considerato non solo immorale, ma potenzialmente illegale, poiché implica l’utilizzo di informazioni privilegiate per influenzare il risultato di una scommessa.
Nonostante Martini abbia deciso di non rispondere ai messaggi, la situazione ha destato l’interesse della Procura federale, che ha avviato un’indagine. La difesa di Tounkara, che ha minimizzato la propria condotta definendola un semplice “favorino” tra amici, non ha convinto il tribunale. Quest’ultimo, pur riconoscendo buona condotta processuale da parte del deferito, ha comunque optato per una squalifica significativa, dimostrando la tolleranza zero del calcio professionistico nei confronti di comportamenti che possano compromettere l’integrità del gioco.
In un’epoca in cui il fenomeno delle scommesse sportive è sotto esame, il caso Tounkara mette in luce come le pressioni economiche possano spingere i calciatori a prendere decisioni discutibili. La reazione pubblica alla squalifica, in cui il calciatore ha negato qualsiasi intento di illecito, è indicativa della confusione e della complessità della questione. Rimane, tuttavia, il rischio che tali situazioni possano minare la fiducia nel sistema calcistico, tanto tra i tifosi quanto tra gli sportivi stessi.
In conclusione, il caso di Mamadou Tounkara serve da monito per tutti i professionisti del settore: l’ombra delle scommesse e delle combine è lunga e, con essa, il rischio di squalifiche e danni alla reputazione. La fedeltà alla correttezza sportiva deve sempre prevalere su qualsiasi tentazione di lucro immediato, affinché il calcio possa mantenere la sua credibilità e il rispetto degli appassionati.