Il tema dello stadio di Catanzaro è da sempre al centro di ardenti discussioni, soprattutto negli ultimi anni, quando si è iniziato a parlare della possibilità di costruirne uno situato in una zona periferica, facilmente accessibile da tutta la regione, e concepito per essere moderno e funzionale. Questo nuovo impianto dovrebbe accogliere tra 18.000 e 22.000 spettatori, rispondendo così alle esigenze contemporanee e potendo essere fruibile sette giorni su sette, senza trasformarsi in una cattedrale nel deserto.
Tuttavia, è necessario ricordare che, nel corso del tempo, lo stadio è stato oggetto di speculazioni che hanno colpito profondamente i tifosi, spesso strumentalizzate per fini politici. A tal proposito, è opportuno sottolineare che l’Amministrazione Fiorita non sembra seguire le orme delle precedenti gestioni, però dalla stessa i ci aspettavamo un approccio più lungimirante e un progetto di ampio respiro. Purtroppo, in certi ambienti la visione di una città in espansione sembra ancora resistere, portando a una continuazione del trend di rattoppi che ha caratterizzato gli interventi passati. Questa volta, però, il “rattoppo” prevede l’intervento di uno stilista, e non di un semplice sarto artigianale, promettendo dunque un intervento di lusso.
Attualmente un masterplan è già pronto e attende solo di essere svelato alla cittadinanza. Elaborato dall’architetto Massimo Roi, il piano era inizialmente previsto per essere presentato a dicembre, ma è stato rinviato per questioni pratiche legate alla stipula di una convenzione ufficiale tra la Regione Calabria e il Comune di Catanzaro. In sostanza deve formalizzare con nero su bianco il trasferimento dei 9 milioni di euro promessi dal presidente Filippo Mancuso, i fondi già concessi ammontano solo a 3 milioni.
La divulgazione del masterplan, che prevede la riqualificazione dell’attuale impianto, rivela un investimento previsto tra i 25 e i 30 milioni di euro, con l’obiettivo di ampliare la capienza a 18.000 posti. Tuttavia, va notato che l’intervento non include la costruzione di un parcheggio multipiano, concentrandosi invece sulla messa in sicurezza delle aree circostanti il “Ceravolo”.
Considerando il contesto economico, va evidenziato che i finanziamenti previsti dalla Regione Calabria coprirebbero solo un terzo della spesa stimata dal masterplan. Di conseguenza, è lecito ipotizzare un incremento esponenziale dei costi nei prossimi anni, man mano che si porteranno avanti i lavori. Nel 2025, si prospetta la necessità di ulteriori 25-30 milioni di euro complessivi per completare l’intera opera progettata da Roi in una sola tornata. Cosa impossibile visto la mancanza di fondi.
Tuttavia, l’importanza della convenzione risiede nella sua capacità di agevolare la procedura esecutiva per l’assegnazione dei lavori iniziali, consentendo di procedere per fasi. Nella fase iniziale, sarà conferito l’appalto per la costruzione della Tribuna (già parzialmente affidata), seguito dall’appalto per la nuova “Curva Capraro”, situata in prossimità del rettangolo di gioco.
In conclusione, il dibattito sul futuro dello stadio di Catanzaro è destinato a proseguire, richiedendo una visione strategica e investimenti adeguati a garantire un impianto all’altezza delle aspettative di una città e dei suoi tifosi.
In sostanza, bisognerà reperire fondi da investimenti privati per portare a termine quello che oggi costerebbe 25-30 milioni di euro per riqualificare il “Ceravolo” e bisognerà tenere conto dell’inflazione che sulle spese di questo genere dal gennaio del 2020 ad oggi è cresciuta del + 25,4%.