C’è un Catanzaro che vola, di cui puntualmente vi aggiorniamo con le cronache del match (LEGGI QUI) è quello della Primavera 3 di mister Massimo Costantino, primo in classifica nel girone B della Primavera 3, 6 punti di vantaggio sulla seconda, il miglior attacco con 32 reti e ben 10 successi su 12 gare seguite da 1 pareggio e da una sconfitta.
Entriamo nel mondo della Primavera 3 insieme a Massimo Costantino, l’artefice di questa che fino ad oggi è una cavalcata che strappa applausi a scena aperta: “Gli apprezzamenti ci rendono orgogliosi – commenta il tecnico – anche se il nostro percorso è ancora lungo, ma soprattutto in questo momento non voglio guardare alle cifre, i conti li tireremo alla fine”.
Quando arrivò sulla panchina della Primavera 3 la scorsa estate, definimmo Massimo Costantino un ingaggio di grande spessore, partiamo da li mister. “Ci abbiamo messo poco a chiudere, 48 ore, prima non avevo avuto nessun contatto con il club. Un giorno mi chiama il direttore Bava invitandomi per un caffè, ho accettato con piacere anche se erano 20 anni che non lavoravo con il settore giovanile”.
Cosa l’ha convinta?
“Il progetto della società, c’è la consapevolezza e la voglia di fare bene puntando ad un settore giovanile che di grandi soddisfazioni, non sono sul piano dei risultati ma soprattutto per formare dei ragazzi che un giorno potranno indossare la maglia della prima squadra”.
Lei ha un lungo percorso da tecnico, tanta esperienza in Serie C, ed un ricordo legato anche contro il Catanzaro quando lei era sulla panchina della Vigor Lamezia, cosa le ricorda quella lontana giornata dell’aprile del 2012 al “Ceravolo”?
“Una doccia fredda al 90! Per noi era stato un campionato fantastico, il gol di D’Anna permise al Catanzaro di superarci in classifica guadagnando un due punti in più a due giornate dalla fine. Un gol sporco, definiamolo così, in cui D’Anna prima scivola e poi insacca con la coscia. Poi D’Anna me lo sono ritrovato ad allenarlo lo scorso anno al Nardò, un ragazzo fantastico”.
Ritorniamo alla sua Primavera 3, abbiamo notato che al “Curto” sugli spalti a seguire la sua squadra si è arrivati anche a mille presenze.
“Fa piacere che intorno alla squadra si sia creato questo clima di entusiasmo e di fiducia, il merito è in primis della società che mi ha messo nelle condizioni di lavorare con tutto ciò di cui abbiamo bisogno per far bene. Il nostro quartiere generale è il “Curto” li ci alleniamo e li giochiamo le partite ufficiali avendo a disposizione quello che ci serve per crescere. Il merito è di questi ragazzi che hanno capito che bisogna fare sacrifici se si vuole fare strada nel calcio. Qualcuno di loro sta già raccogliendo meritate soddisfazioni allenandosi con la prima squadra riuscendo anche a strappare qualche convocazione. Poi, un ringraziamento per questo percorso che stiamo costruendo lo voglio rivolgere al mio staff, professionisti esemplari e sempre disponibili”.
In questa prima parte di stagione ha un rimpianto? “Forse l’unica sconfitta che abbiamo subito a Giugliano, in vantaggio di due reti ci siamo fatti rimontare e superare con un gol del tutto fortuito. Però di quella sconfitta ci è rimasta la buona prestazione che poi è andata in crescendo”.
Il Catanzaro che riprenderà il campionato arrivando da 6 successi consecutivi, si ritorna in campo il 18 gennaio a Taranto contro un avversario che sulla carta non dovrebbe destare problemi.
“Noi rispettiamo tutti, non ci sono partite facili Taranto sicuramente è un appuntamento che non dobbiamo fallire per continuare a mantenere il vantaggio che abbiamo sulle inseguitrici”.
Vogliamo ricordare che il Catanzaro pur arrivando primo non guadagna automaticamente la promozione ma dovrà giocarsela ai playoff.
“Questa è una regola assurda che faccio fatica a capire, per i playout è stata introdotta la regola che, se il vantaggio è pari o superiore agli 8 punti non si disputano, mentre per la promozione in Primavera 2 non è prevista nessuna regola che vieta di giocarli pur arrivando prima. Ma oltre a questo dobbiamo anche considerare che quando finisce il campionato chi arriva primo in classifica deve stare fermo un mese per conoscere l’avversario che affronterà nella doppia finale di playoff andata e ritorno”.