Il 4 gennaio del 1948, il Catanzaro si presenta a Foggia per la decima giornata del campionato del girone S della Serie C , il morale è alto grazie ad una classifica incoraggiante, avendo accumulato 13 punti in virtù di 5 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta. Tuttavia, la “Provincia di Capitanata” sembra portare sfortuna alle Aquile, poiché l’unica sconfitta fino a quel momento era avvenuta a San Severo, per l’appunto in provincia di Foggia, durante la settima giornata.
Le difficoltà per il Catanzaro non finiscono qui: a poche ore dall’inizio della partita, il portiere titolare Sgrazzuti, che aveva sostituito Tamaro già indisponibile da quattro partite a causa di un infortunio, viene colpito da un’intossicazione alimentare. La situazione si complica ulteriormente, poiché la squadra si ritrova senza un estremo difensore. In seguito a tali circostanze, si decide di schierare in porta Francesco Puccio, centrocampista di ruolo, scelta motivata dalla sua notevole stazza fisica.
La decisione inizialmente si rivela proficua, in quanto Puccio si distingue con due parate fondamentali. Tuttavia, il vantaggio rossonero arriva grazie a Spatuzzi, che riesce a segnare. Nonostante ciò, il Catanzaro dimostra tenacia: Geraci riesce a ristabilire la parità con un gol che riporta le speranze in campo. Purtroppo, la gioia dura poco, poiché i padroni di casa ristabiliscono il vantaggio con una rete di Diotallevi, fissando il punteggio finale sul 2-1.
Al termine della gara, il rientro a Catanzaro è contrassegnato da un clima di urgenza, in quanto la società giallorossa necessita immediatamente di un nuovo portiere. Pertanto, si decide di promuovere dalle giovanili Antonio Macrì.