Ieri sera lo stadio “Nicola Ceravolo” è stato teatro di un’emozione che ha lasciato senza parole non solo i tifosi presenti, ma chiunque abbia il calcio nel cuore. Durante la partita Catanzaro-Spezia, valida per il campionato di Serie B, gli Ultras Catanzaro hanno regalato uno spettacolo indimenticabile con una coreografia straordinaria dedicata al loro grande amico e fratello di curva, Massimo Capraro.
Sin dall’apertura dei cancelli, l’atmosfera era elettrica. I cori potenti della curva “Massimo Capraro“, così intitolata in onore del tifoso scomparso, riecheggiavano in ogni angolo dello stadio. La coreografia, preparata con cura e dedizione, è stata svelata poco prima del fischio d’inizio, coinvolgendo tutti i presenti in un momento di profonda emozione.
Il momento clou è stato quando è apparso il nome “Massimo” seguito dalla parola “Ultras” in un alternarsi scenografico di grande impatto.
Una sequenza simbolica e toccante, che ha rappresentato l’indissolubile legame tra, Massimo Capraro e il gruppo che lui ha tanto amato e vissuto con passione.
Ogni dettaglio era studiato per raccontare una storia: quella di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella comunità catanzarese, e di un gruppo che non dimentica chi ha condiviso con loro gioie, dolori e sacrifici.
La curva “Massimo Capraro” è un luogo speciale, un tempio di passione e fedeltà verso il Catanzaro. Gli Ultras hanno voluto celebrare il loro amico, così come accade dal 1994, non solo per ciò che ha rappresentato, ma per il modo in cui ha vissuto il suo amore per la squadra: con una dedizione totale, un’energia contagiosa e un cuore grande. La coreografia di ieri è stata un messaggio chiaro: Massimo Capraro è e sarà per sempre con la “Curva”.
Gli Ultras Catanzaro sono un’anima collettiva che vive e respira calcio. La loro capacità di organizzare eventi come quello di ieri testimonia un impegno che va oltre i novanta minuti di gioco. Ore, giorni, settimane di preparazione per creare un omaggio visivo e sonoro che ha fatto venire i brividi a chiunque abbia assistito.
“Questa curva non dimentica i suoi figli”, si leggeva in uno striscione fissato al centro del settore. Una frase semplice, ma carica di significato, che esprime tutto l’orgoglio di una tifoseria che considera ogni membro della propria comunità come una parte essenziale di un grande mosaico.
La partita contro lo Spezia ha visto il Catanzaro lottare con grinta sul campo, ma il vero spettacolo è stato sugli spalti. I cori incessanti, il ritmo dei tamburi, la coreografia mozzafiato: tutto ha contribuito a creare un’atmosfera che difficilmente si dimenticherà. Non è un caso che molti spettatori abbiano definito la serata “la celebrazione perfetta di cosa significa essere Ultras”.
Quella degli Ultras Catanzaro non è solo una passione sportiva, ma un vero e proprio stile di vita. La coreografia di ieri è stata un tributo alla memoria, all’amicizia, alla fratellanza, ma anche una dimostrazione di quanto il calcio possa unire le persone e dare significato alla parola “famiglia”.
Mentre le luci dello stadio si spegnevano, una cosa era chiara: il nome di Massimo Capraro continuerà a vivere nei cori, nelle bandiere e nei cuori di chi, ogni settimana, riempie la curva di colore e passione. E ogni volta che il Catanzaro scende in campo, il loro grande amico sarà lì, a cantare con loro.
Grazie, Ultras Catanzaro, per averci ricordato che il calcio è molto più di un gioco: è una storia di amore, memoria e appartenenza.