In serie B di scontato non c’è nulla. Per quanto si possa discutere di argomenti tecnico tattici, il Bari non è riuscito a chiudere la partita nel primo tempo quando ne aveva la possibilità. Nella ripresa l’ingresso di D’Alessandro ha spaccato la partita, il Catanzaro si è preso il pari e poco ci manca che nel finale porta via i tre punti. Una partita in cui è prevalsa la determinazione, senza fare calcoli o arroccarsi in difesa. Probabilmente una di quelle gare che Longo e Caserta avrebbero avuto il piacere di giocare.
La partita disputata al “San Nicola” non bisogna guardarla attraverso i numeri statistici, bensì attraverso i numeri di maglia. L’8 e il 9 ad esempio sono le magliette di Benali e Iemmello. Due esempi virtuosi per la dedizione con cui partecipano alle due fasi, due giocatori di classe che illuminano con gesti tecnici di spessore. I due punti focali di tutte le giocate. Basti pensare alla costruzione del Catanzaro che vedeva spesso Iemmello scendere molto basso per portare via Vicari e aprire il corridoio a Scognamillo (!), mossa che consentiva a Biasci di aggredire lo spazio. Basti pensare all’eccellente copertura difensiva di Benali che tutti hanno provato a superare e l’unico che ci è riuscito è stato Brighenti (!), peraltro fallo da giallo per il play del Bari, ma senza dimenticare anche la capacità di contrastare e portare via il pallone.
FORMAZIONI
Bari 3-5-2: Radunovic, Mantovani Vicari Pucino, Dorval Sibilli Benali Maita Favasuli, Falletti Lasagna. All. Longo
Catanzaro 3-5-2: Pigliacelli, Bonini Scognamillo Brighenti, Situm Koutsoupias Petriccione Pontisso Compagnon, Biasci Iemmello. All. Caserta
IL CATANZARO TORNA ALL’ANTICO?
La scelta di Caserta di tornare al 3-5-2 si è rivelata convincente perché è servita a restituire gioco e identità alla squadra. Il percorso è stato in salita visto che il Bari di fatto si è imposto nei primi cinquanta minuti collezionando diverse occasioni da rete, ma trovando la marcatura solo con una cilecca di Sibilli che favorirà la botta di Dorval da due passi. Il Bari ha sbagliato le occasioni più nitide con Lasagna e ancora Sibilli, talvolta per imprecisione altre volte perché i giallorossi vantano un signor portiere come Pigliacelli.
L’ingresso di D’Alessandro, nella ripresa, ha spaccato la partita sovvertendo le sorti dell’incontro in favore dei giallorossi. Con un cursore di fascia che supera l’uomo, per le aquile è stato un attimo impossessarsi della mediana e chiudere il Bari nella propria metà campo. Le iniziali sostituzioni di Petriccione e Biasci con Pompetti e La Mantia avevano dato forze fresche a inizio ripresa, ma non avevano impedito a Sibilli di trovarsi a tu per tu con Pigliacelli che al minuto 50 evita il raddoppio e tiene a galla il Catanzaro. Pochi minuti dopo il cambio di Compagnon per D’Alessandro cambia l’inerzia del match, vediamo perché.
Nel modulo iniziale i quinti di centrocampo sono Compagnon a destra e Situm a sinistra. A sinistra si è giocato poco e con geometrie più orientate a muovere l’avversario da un lato all’altro del campo che non a sviluppare in profondità. Dove invece si è attaccata l’ultima linea con maggiore incisività è stato sulla corsia destra, dove Compagnon è stato il protagonista principale. Sono ben tre le conclusioni tentate dal tutto fascia giallorosso, meno confortante il confronto con il rapidissimo e ostico Dorval.
Con le marcature uno contro uno serviva un guizzo, ci ha pensato D’Alessandro a deliziare gli spalti avendo ragione di Favasuli prima e Dorval dopo. L’esterno giallorosso è stato schierato a sinistra, mentre Situm tornava al suo normale ruolo sulla corsia destra. Per compensare lo squilibrio di potere sulla corsia sinistra, D’Alessandro aveva iniziato a saltare l’avversario, Longo mette dentro Tripaldello al posto di Favasuli e sposta Dorval sulla destra. Niente da fare, D’Alessandro non lo ferma nessuno.
I giallorossi iniziano a trovare profondità, il Bari arretra il baricentro e cerca di colpire in ripartenza. Con i giallorossi padroni del campo e una nuova superiorità sulle fasce le azioni si fanno rocambolesche. Nel giro di pochi minuti Koutsoupias tenta la botta da fuori, Falletti sfiora il raddoppio in ripartenza, Pontisso impegna Radunovic dopo un bel taglio in area. La sensazione è che il Catanzaro sia in continua crescita e infatti arriva il pari di Iemmello che raccoglie un perfetto assist di La Mantia e infila il portiere con una rasoterra molto preciso. Azione del Catanzaro da manuale. Pompetti mette una palla morbida in area per La Mantia che la controlla e serve l’accorrente Iemmello che aggredisce l’area partendo da fuori.
Nei minuti finali (più recupero) il Catanzaro sfiora l’impresa. Longo corre ai ripari a più riprese. Infatti, dopo il cambio dell’esterno Favasuli, il mister dei pugliesi toglie anche l’altro esterno Dorval (stanchissimo) più Maita per una botta al ginocchio. Entrano Obaretin e Novakovich, un difensore e un attaccante per disporsi con la difesa a quattro e cercare di tenere in apprensione l’altissima difesa giallorossa. Il Bari rischia di andare sotto con le conclusioni di Coulibaly, Situm e D’Alessandro, ma l’occasione più ghiotta è per Iemmello che si vede respingere il gol del sorpasso.
L’apprezzata prova del Catanzaro deriva dal ritrovato gioco palla a terra, dalla ritrovata convinzione nei movimenti in campo. Oggi i giallorossi hanno fatto rivedere tanto del loro recente passato iniziando proprio dalla costruzione dal basso e quindi dal palleggio. La fase di prima pressione del Bari è stata molto al di sotto delle aspettative e questo perché il Catanzaro iniziava dal portiere con i due braccetti larghi e il difensore centrale (Scognamillo) che imperversava in mezzo al campo per ricevere. È una novità assoluta nel panorama delle soluzioni fin qui offerte dalle aquile di Caserta e questo ha colto di sorpresa la squadra di Longo, che nella fase di non possesso ha esercitato una prima pressione molto blanda.
Quando il Bari ha cercato di alzare la pressione il Catanzaro ha ricordato di saper palleggiare e uscire dal basso con inattesa disinvoltura. Se la prima linea di pressione viene saltata sistematicamente non resta che abbassare il baricentro, concedere metri e provare la ripartenza in attesa di capire come rispondere all’avversario. Se non puoi impedire di far gioco, prova a ripartire. È un po’ quello che è successo al Bari e che Longo non è riuscito a impedire, nel senso di non trovare il modo di riprendersi in mano il pallino del gioco. L’infortunio di Maita e la prestazione deludente di Sibilli hanno penalizzato il centrocampo del Bari che ha finito per cedere le armi. Inoltre, Longo ha di che rammaricarsi sul discorso ripartenze, che anche per questioni di quantità avrebbe potuto consentire ai biancorossi di chiudere il match con largo anticipo, evitando magari di scoprire quanto è fragile l’assetto difensivo se perdi l’uno contro uno sulle fasce.
Prestazione di assoluto spessore per Iemmello che fra le linee è un faro illuminante. Il capitano giallorosso dimostra grande naturalezza nel tenere palla e imbeccare il compagno anche se raramente qualcuno trova il modo di un bel taglio in area. Preziosissimo il movimento a giocare incontro in posizione molto bassa (portando via un centrale avversario) per ricevere oppure per aprire un corridoio.