Otto punti in otto gare di cui cinque disputate al “Ceravolo” è senza ombra di dubbio un magro bottino quello conquistato fino ad oggi dal Catanzaro. Si era partiti con la dichiarata intenzione di una salvezza tranquilla, ma per la piega presa qui si rischia non solo la tranquillità ma anche la salvezza.
Sarebbe davvero una mazzata troppo grossa, non solo per tutto l’ambiente ma anche per la stessa Holding Noto che brucerebbe non solo gli investimenti ma anche gli introiti che in una piazza come Catanzaro, tra diritti TV, incasso al botteghino e sponsorizzazioni perderebbe un gettito di 20 milioni di euro lordi all’anno. Un bagno di sangue a tutti gli effetti se pensiamo a quanti anni ci sono voluti per conquistare la promozione in Serie B e soprattutto a quanto è costata agli stessi fratelli Noto.
La posizione del tecnico Fabio Caserta sembra tranquilla, ma le apparenze a volte ingannano, la Holding Noto non è gente che bisogna dare per scontata, e se Caserta da una parte si culla dietro all’obiettivo di essere stato assunto per la salvezza dall’altro deve stare in guardia, perché questa salvezza i primi a non volersela lasciare sfuggire sono gli stessi fratelli Noto che in cantiere hanno messo anche opere importanti per lo sviluppo di tutto il club che rischiano di bruciare in caso di retrocessione.
Tutti aspetti ampiamente valutati dai fratelli Noto, non hanno certo bisogno delle nostre considerazioni, se da un lato sembra esserci fiducia nell’operato del tecnico dall’altro si fanno le dovute e necessarie considerazioni.
È di questa sera la notizia che riusciamo a darvi di un vertice societario al quale hanno partecipato il presidente Floriano Noto, il fratello Derio, il vicepresidente Luca Noto e il direttore generale Paolo Morganti. Assente il diesse Ciro Polito atteso dal rientro da Palermo dove si era recato per un convegno.
Non abbiamo dichiarazioni né ufficiali né ufficiose da parte della proprietà ma dalle notizie in nostro possesso il summit sarebbe ricaduto appunto sulla delicata situazione che sta attraversando il Catanzaro. E al momento non ci sentiamo di escludere nessuna ipotesi soprattutto se la proprietà decide di incontrarsi e discutere…
Buongiorno, seguo molta attenzione l’attuale situazione del Catanzaro Calcio con rammarico devo dire che se all’inizio di campionato ero fiducioso sull’operato dell’allenatore Fabio Caserta, adesso dopo 8 giornate di campionato la situazione in classifica non è allegra. In queste otto partite che il Catanzaro ha giocato in campo c’è solo confusione. Nessun schema di gioco idoneo a mettete gli avversari sotto, sono troppi le diverse formazioni che il mister ha messo un campo.
Mi dispiace tantissimo se il signor Caserta si dimette, la serie B non è cosa sua, in serie C ha fatto bene lo dico con convinzione.
È ora di farsi da parte con un bagno di umiltà per consentire alla società di sostituirlo con un allenatore che conosce la serie B nonché evitate un’altro umiliante esonero.
Nell’articolo giuste considerazioni, perché perdere gl’investimenti fatti sarebbe una sciagura, e speriamo si possa porre rimedio, perché quanto visto in campo è terribile (per capirci il Lecco lo scorso anno giocava meglio ed ho detto tutto. A questi livelli serve programmazione con un certo anticipo. Lo scorso anno a gennaio bisognava dotarsi di un paio di acquisti in più,in modo da essere già inseriti nel gruppo, e provare a confermare un paio dei troppi calciatori in prestito.Nel calcio meno si cambia e meglio è, 18 nuovi arrivati sono troppi.Infine se l’obiettivo sarebbe stato per quest’anno quello di una salvezza tranquilla, bisognava rendersi conto ben prima di giugno e nonostante i contratti,che qualche protagonista,a cominciare da ds, allenatore e a seguire alcuni giocatori, sarebbero voluti andar via, come poi è accaduto.