Le vicende giallorosse ultime venture rievocano alla mente un celebre passaggio pronunciato da Tancredi nel romanzo il “Gattopardo” di Giuseppe Tommasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».
È una frase questa che, a ben vedere, nasconde un duplice significato: se vogliamo salvarci, è necessario un cambiamento. Ma il cambiamento non deve aver luogo. Tutto deve rimanere com’è, se vogliamo che tutto cambi. È forse, questo, il cuore di ogni reale rivoluzione: non abbiamo bisogno di gesti eclatanti, di grandi sospiri e trionfalismi. Il cambiamento deve avvenire all’interno, occupando le parti interiori della nostra anima come l’acqua occupa un recipiente, perché, passata la sbornia dei proclami, davvero tutto rimane com’è. Ecco il duplice significato: se tutto cambia esteriormente, tutto rimane com’è; se tutto rimane com’è, tutto può cambiare interiormente.
La girandola di cessioni a caro prezzo già avvenute (vedi la vendita di Vandeputte e Fulignati seguita dalla cessione di Sounas all’Avellino e Verna al Catania) solo apparentemente è una rivoluzione, in realtà risponde ad una logica ben precisa: rimanga tutto come è: tradotto significa recitare in serie B il ruolo di squadra di categoria che non ha alcuna velleità di promozione ma insegue una tranquilla salvezza condita di quella tranquillità che è prerogativa del centro classifica. I giovani arrivati certamente sapranno farsi valere, il mister nuovo è sicuramente animato da quella sana voglia di rifarsi che è figlia di una stagione sfortunata, lo zoccolo duro giallorosso certamente sarà l’estremo baluardo di una squadra in costruzione, ma al netto di tutti i cambiamenti possibili e dei cicli che finiscono, c’è da aspettarsi un campionato di consolidamento ispirato alla condivisibile idea che è prioritario mantenere la B.
Certo qualcuno potrebbe gettare il cuore e l’immaginazione oltre l’ostacolo sognando goals a raffica, un campionato di avanguardia dove i giallorossi incalzano le prime della classe, ma appare più gattopardesco pensare ad un campionato di transizione che miri al mantenimento della categoria senza con questo rinunciare a togliersi degli sfizi cui il palato della tifoseria giallorossa si è già abituato.