Abbiamo ricevuto tantissime e-mail e messaggi attraverso i nostri canali social, che ci chiedono se la “questione” Vivarini possa influenzare o, meglio, bloccare il Catanzaro sulla scelta del prossimo allenatore, inoltre ci viene chiesto se il contratto con l’ormai ex tecnico ha delle clausole di svincolo in caso di richiesta da una società di Serie A e cosa intendesse il presidente Noto quando ha dichiarato “ne parleremo nelle sedi opportune“
Da quelle che sono le informazioni in nostro possesso già da diverso tempo, partiamo dall’origine del rinnovo. E’ il 17 maggio del 2023 la data in cui l’U.S. Catanzaro e Vincenzo Vivarini stipulano il rinnovo su base biennale con scadenza il 30 giugno del 2025 ma con l’opzione di un anno di rinnovo automatico di un anno in caso di salvezza.
Lo scorso dicembre (2023) il Catanzaro è desideroso di bruciare i tempi e mettere sul tavolo delle trattative un progetto ambizioso, e propone al tecnico un nuovo rinnovo biennale immediato con scadenza nel 2028, il tecnico rimanda la discussione alla fine del torneo.
Nel frattempo, Vivarini è entusiasta o, meglio, sembra esserlo, le sue dichiarazioni, rilasciate anche alla nostra testata (LEGGI QUI) sono di fedeltà eterna al progetto Catanzaro un progetto che lo stesso tecnico ha messo in piedi con la società. Nei mesi a venire Vivarini è sempre pieno di elogi, verso società e tifoseria, rimarcando, a chi chiede del suo futuro (VEDI VIDEO ALLA FINE DELL’ARTICOLO) di voler rispettare l’impegno con il Catanzaro. Si arriva a maggio del 2024 e Vivarini cambia procuratore, e qualcosa cambia anche con il rapporto con il Catanzaro perché all’indomani della semifinale persa contro la Cremonese il presidente Floriano Noto non perde tempo e mette sul piatto un nuovo prolungamento importante, sia progettuale che economico. Il tecnico appare stanco, provato dalla lunga stagione e rimanda il discorso.
Si arriva all’11 giugno, quando come un fulmine a ciel sereno Vivarini informa il presidente che non solo non prende in considerazione il prolungamento, ma considera chiusa la sua avventura al Catanzaro (LEGGI QUI) il tutto mentre la stampa sportiva nazionale dava voce di un interessamento del Venezia in Serie A e che avrebbe permesso al tecnico, a fronte di una clausola contrattuale, di liberarsi dal Catanzaro in caso fosse arrivata una chiamata dalla Serie A.
Non è assolutamente vero, non esiste nessuna clausola ma esiste un contratto che lega Vivarini al Catanzaro ed il suo netto rifiuto danneggia lo stesso club che ora deve ritornare sul mercato allenatori.
E qui l’interrogativo che si pongono tantissimi tifosi, il Catanzaro per procedere all’ingaggio di un nuovo allenatore deve prima risolvere la questione con Vivarini?
No, dal momento che il tecnico è venuto meno alle norme contrattuali, il Catanzaro può tesserare un altro allenatore, e nel frattempo gestire il caso Vivarini in due direzioni, la prima chiedendo allo stesso tecnico o alla società che voglia tesserarlo un sacrosanto indennizzo per lasciarlo andare via. La seconda strada è quella indicata dallo stesso presidente Noto: “Ne discuteremo nelle sede opportuna”. Tradotto, sta a significare “Il collegio arbitrale della Federazione Italiana Giuoco calcio” il quale è chiamato, sulla base di una clausola compromissoria apposta nei contratti individuali dei tesserati, a giudicare sulle controversie che hanno oggetto l’esecuzione o la risoluzione del contratto di lavoro.
Magari formalmente la questione non è un ostacolo, ma per massimizzare un eventuale indennizzo invece lo è, perché ufficializzato il nuovo allenatore, chi vuole prendere Vivarini si fa forte del fatto che non credo il Catanzaro voglia rischiare di pagare due allenatori.E’ comunque possibile che la società abbia già un accordo col futuro allenatore e che aspetti per ufficializzarlo.