Era il 1° dicembre 2021, in Italia vigeva lo stato di emergenza dovuto alla pandemia da Covid, nella sala stampa della sede sociale dell’U.S. Catanzaro veniva presentato il nuovo tecnico, Vincenzo Vivarini, 55 anni (al suo arrivo) in sostituzione di Antonio Calabro.
Una conferenza stampa sobria, con un Vivarini che sapeva di arrivare in una piazza affamata di calcio e che cercava il riscatto. Il tecnico ebbe subito il polso della situazione, aveva ben chiaro dove era arrivato. E nelle sue parole, c’è una frase molto significativa: “E’ chiaro che uno non ha la bacchetta magica… e ci vuole un po’ di tempo, io quando ho avuto un tempo sono sempre riuscito a sviluppare il mio pensiero di calcio, il linea di massima mi sono sempre divertito”.
Da quel 1 dicembre ad oggi sono passati 830 giorni, e Vivarini pur dicendo la verità che non aveva la bacchetta magica, omesse di dire che di bacchetta però ne aveva un’altra: quella da direttore d’orchestra, una bacchetta con la quale ha saputo indicare il tempo e gli attacchi durante l’esecuzione della sua opera, in un concerto che in 830 giorni è stato tributato con una standing ovation interminabile, la gente si alza in piedi e chiede il bis… applaude ed invoca “Ma che musica maestro!”