Qualche ora fa abbiamo dato notizia della morte dell’Ing. Salvatore Coppola, (LEGGI QUI) napoletano e con un passato nell’F.C. Catanzaro. Ripercorriamo tutta la storia, in ordine cronologico delle vicende dalla società sorta dopo il fallimento dell’U.S. Catanzaro.
Nella storia dell’U.S. Catanzaro c’è una pagina nera, risale al 2006 quando dopo 77 anni di storia il duo Claudio Parente e Massimo Poggi ne consacrò la fine.
Nell’estate del 2006 dalle ceneri dell’U.S. Catanzaro nasce l’F.C. Catanzaro grazie Lodo Petrucci, una procedura amministrativa di diritto sportivo disciplinata dall’articolo 52, comma 6 delle Norme Organizzative Interne Federali (NOIF) della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), che prevedevano che il titolo sportivo di una società calcistica, qualora la sua affiliazione fosse stata rifiutata, potesse essere conferita a una nuova società della stessa città su richiesta del suo sindaco, e ammessa a disputare il campionato di categoria immediatamente inferiore (o due categorie inferiori, nella versione aggiornata della norma).
Era il 16 agosto del 2006, il Football Club Catanzaro s.p.a. ottiene l’affiliazione alla F.I.G.C. dopo le procedure relative al Lodo Petrucci. La compagine sociale risulta costituita dai soci Giancarlo Pittelli, Salvatore Coppola, Rocco Guglielmo e Carmine Longo.
Anno 2006
28 settembre 2006
Il socio Rocco Guglielmo si dimette dalla carica di vice presidente del cda.
20 dicembre 2006
Carmine Longo si dimette e cede le proprie quote.
20 dicembre 2006
Carmine Longo ritira le dimissioni dopo aver parlato col presidente Pittelli.
Anno 2007
26 gennaio 2007
Salvatore Coppola cede le proprie quote al presidente Pittelli che si ritrova col 99% del capitale sociale mentre l’1% è nelle mani di Carmine Longo.
Anno 2008
18 febbraio 2008
Giancarlo Pittelli ricapitalizza e lascia la guida nelle mani di Pasquale Bove al quale cede le proprie quote (90%) mentre a Giuseppe Soluri finisce il 10%.
Anno 2009
23 febbraio 2009
Antonio Aiello diventa socio del Catanzaro F.C. col 3%
17 luglio 2009
Antonio Aiello, Giuseppe Soluri e Pasquale Bove annunciano che hanno ciascuno il 33,3% del capitale sociale.
23 agosto 2009
Antonio Aiello è il nuovo amministratore unico
29 ottobre 2009
Antonio Aiello rileva il 75% delle quote sociali, Filippo Catalano di Gioiosa Jonica diventa nuovo socio col 5% delle quote societarie mentre Pasquale Bove ha il 10% e il rimanente 10% è nelle mani di Giuseppe Soluri.
23 febbraio 2010
I soci provvedono alla ricapitalizzazione pro quota.
Anno 2010
aprile 2010
iniziano i tavoli istituzionali per salvare il Catanzaro F.C.
24 maggio 2010
Antonio Aiello si dice disposto a cedere azioni e crediti
4 giugno 2010
I soci ricapitalizzano pro quota per il 40% del monte complessivo (pari ad € 1.800.000,000) senza immettere soldi freschi ma utilizzando i propri crediti nei confronti della società.
20 giugno 2010
Il socio Filippo Catalano mette a disposizione la propria quota del 3,80% circa, a disposizione, e gratuitamente alle Istituzioni o a chiunque manifesti la volontà di rilevare il pacchetto di maggioranza delle quote della società.
22 giugno 2010
Antonio Aiello si dimette dalla carica di amministratore unico e cede parte delle proprie quote a “Tribuna Gianna” associazione di scopo creata per consentire il passaggio del pacchetto azionario di maggioranza a nuovi imprenditori.
24 giugno 2010
“Tribuna Gianna” provvede alla ricapitalizzazione utilizzando contributi liberali degli imprenditori (Colosimo (100.000 euro), Gatto (75.000 euro), Speziali (75.000 euro), Abramo (50.000 euro), Galante (50.000 euro) e Guglielmo (50.000 euro)) e l’importo stanziato dal Comune di Catanzaro pari a 350.000 euro. Dopo tale operazione le quote azionarie sono così suddivise:
– Tribuna Gianna 46,10%;
– Antonio Aiello 26,30%;
– Giuseppe Soluri 12,00%;
– Pasquale Bove 11,80%;
– Filippo Catalano 3,80%.
Primi di luglio 2010
Antonio Aiello trasferisce il 4% delle proprie azioni al socio Catalano (nuovo amministratore unico) e altre quote percentualmente inferiori al dott. Giuseppe Santaguida e al sig. Pino Ruga.
24 luglio 2010
Assemblea dei soci che che designa il nuovo consiglio d’amministrazione, alla luce delle dimissioni presentate dall’amministratore unico, Antonio Aiello. Il nuovo CdA risulta composto da: dott. Maurizio Ferrara (presidente), avv. Aldo Aloi, dott. Giuseppe Santaguida, sig. Pasquale Bove e dott. Pasquale Gigliotti (consiglieri).
31 luglio 2010
I soci Aiello, Bove e Soluri comunicano di essere disponibili a cedere gratuitamente le proprie quote.
26 novembre 2010
Approvato il bilancio nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci. Il dott. Giuseppe Santaguida è il nuovo amministratore unico.
30 novembre 2010
Assemblea straordinaria dei soci per ricapitalizzare la perdita d’esercizio approvata nell’ultima assemblea ordinaria pari ad € 1.483.694. I soci non ricapitalizzano rinunciando.
21 gennaio 2011
Assemblea dei soci che decide di produrre istanza di fallimento chiedendo l’esercizio provvisorio della gestione per riuscire a mantenere il titolo sportivo.
1 febbraio 2011
Viene presentata istanza di fallimento con richiesta dell’esercizio provvisorio dell’attività.
18 febbraio 2011
Si tiene l’udienza prefallimentare presso il Tribunale di Catanzaro, giudice Song Damiani, ove si recano l’amministratore unico Giuseppe Santaguida, l’avvocato di fiducia del Catanzaro F.C., Aldo Aloi e il consulente della società Walter Foglia.
24 febbraio 2011
A scioglimento della riserva il Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale (dott. Alberto Filardo, presidente; dott.ssa Barbara Fatale, giudice; dott.ssa Song Damiani, giudice relatore) deposita nella cancelleria fallimentare la sentenza, con cui dichiara il fallimento del Footballa Club Catanzaro S.p.A., nominando Giudice Delegato la dott.ssa Song Damiani e curatore fallimentare il prof. avv. Giulio Nardo. Il Tribunale fissato per il 21 giugno 2011, l’udienza in cui si procederà all’esame dello stato passivo davanti al Giudice Delegato, assegnando ai creditori ed ai terzi che vantano diritti reali o personali su cose in possesso della società F.C. Catanzaro, il termine perentorio di trenta giorni per la presentazione delle domande di insinuazione. Il Tribunale autorizza la società all’esercizio provvisorio fino alla chiusura del campionato in corso, “disputando preferibilmente le partite a porte aperte”.