C’è un salto nel vuoto nell’emotività della tifoseria catanzarese, ed è quello che coinvolge una intera generazione cresciuta a pane e Serie C. Sono quelli che per un trentennio (salvo due sporadiche ed umilianti apparizioni in Serie B) non hanno vissuto altro. Lontani dai fasti del Catanzaro che portò la Calabria in Serie A, lontani anni luce dalle prodezze di Massimo Palanca e con un ricordo offuscato di Giorgio Corona.
Ma come diceva Pier Paolo Pasolini: “il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita” e si sposa bene con quello che ha scritto Luca Goldoni: “L’amore di un uomo per la sua squadra è fisso come le stelle e dura eterno…”.
Lo rimarcò subito dopo la vittoria del torneo di Serie C il capitano della scorsa stagione, Luca Martinelli: “L’orgoglio più grande oltre che al risultato della squadra è quello di aver riportato tutta questa gente in questa piazza che ne aveva probabilmente bisogno. Al di là di numeri e statistiche abbiamo fatto riscattare quella scintilla nella gente, abbiamo fatto appassionare i bambini e questo mi auguro sia solo il punto di partenza per una nuova era di questa società”.
Il Catanzaro ha vinto sul campo ed ha vinto sugli spalti, i risultati aiutano così come aiuta un buon merchandising a fidelizzare dal più piccolo al più grande dei tifosi, non solo con il materiale ufficiale in dotazione alla squadra, ma anche attraverso una mirata campagna di prodotti di largo consumo cosi come è possibile reperire nei punti vendita Coop dove, in ogni ricorrenza festiva e non solo, è possibile acquistare un panettone, un uovo di pasqua o del prosecco tutti griffati con il logo dell’U.S. Catanzaro.
Tutti insieme appassionatamente, il tifo annulla anche le barriere sociali, e sugli spalti ci trovi dall’operaio al manager, dall’intellettuale al contadino tutti insieme a tifare per il Catanzaro.
E questa grande passione per il Catanzaro, tramandata da padre in figlio, ha reso possibile il grande vortice di emozioni a cui oggi assistiamo: gli spalti del Nicola Ceravolo” contengono più bambini di quanto se ne possano trovare in un parco giochi.
Il Catanzaro è riuscito nella grande impresa di riavvicinare la meglio gioventù, il capitale umano da coltivare e coccolare in un tempo in cui la facilità di starsene comodamente seduti sul divano di casa a guardare gli squadroni del nord potrebbe essere una distrazione.
Lunga vita al Catanzaro!
Questo accade grazie al grande lavoro promozionale di questi dirigenti che ringrazio, perché i successi di una squadra partono da tutto ciò che li circonda