Il tecnioo del Bari Giuseppe Iachini ha incontrato la stampa alla vigilia della trasferta di Catanzaro.
Sul Catanzaro: “Lavorano insieme da due anni e mezzo, se si trovano lì è perché hanno grandi conoscenze e hanno costruito la squadra in sei sessioni di mercato. Se sono lì in classifica bisogna riconoscerne i meriti, hanno un lavoro che viene da lontano ed è fatto con continuità. Questo sta portando frutti evidenti. Domani dovremo fare una grandissima partita, martellando su cosa abbiamo sbagliato a Bolzano. Giocheremo in uno stadio caldo e in una squadra che merita di essere dove si trova. Voglio insistere sulle mentalità e sui particolari. In un momento di lavoro e conoscenza insieme queste onde ci possono stare. Io posso solo spingere i ragazzi a rifare quanto hanno fatto nelle precedenti partite. Si fa come i bambini a scuola: io prendevo tanti zero e tre perché all’inizio andavo più veloce e facevo i buchi sui quaderni. Magari alla squadra succede lo stesso e su questo dobbiamo lavorare. Nel primo tempo siamo stati solo passivi e questo non è il calcio che mi piace”
Tanti dubbi di formazione per il tecnico ex Brescia in vista del match del”Ceravolo: “Le faccio in queste ore capendo chi sta meglio e chi no. Quando si gioca a distanza così ravvicinata le valutazioni si fanno il giorno della rifinitura, solo allora si capisce chi sta meglio e chi no”.
Su alcuni singoli: “Quando rivedremo il miglior Puscas? La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Probabilmente se è arrivato in queste condizioni a Genova ha fatto poco. Possiamo solo aggiungere benzina nel suo motore e fare il massimo per riportarlo alla miglior condizione possibile. Diaw sta ancora lavorando in maniera differenziata, servirà qualche settimana di tempo. Credo che per rivederlo in campo andremo dopo la sosta del campionato“
Infine sugli acquisti del mercato invernale: “Purtroppo l’incognita fisica fa parte del discorso quando compri a gennaio. Uno si informa, il direttore lo ha fatto ma tutti ti dicono che stanno bene. Poi c’è la prova del campo. Abbiamo solo un’arma. Il lavoro mio è cercare individualmente di lavorare giorno per giorno su ogni giocatore. Solo così cresce il reparto e cresce la squadra nel gioco”.
Foto: SSC Bari