Una lunga striscia di risultati negativi hanno indotto la società a cambiare allenatore agli inizi di dicembre. A Bisoli è subentrato Valente che ha dovuto attendere la sessione invernale del calcio mercato per sistemare il modulo e trovare i necessari rinforzi in difesa e centrocampo.
Il Sudtirol è dunque passato alla difesa a 3 infoltendo la mediana e lasciando pressocché inalterato il reparto offensivo. Agli ordini di Federico Valente sono arrivati l’ex Bari Mallamo, il centrale Scaglia e il centrocampista Arrigoni dal Como più lo svincolato Molina per la fascia destra. Una mezza rivoluzione che con il passare delle settimane inizia a fare qualche buon frutto come le recenti vittorie contro Feralpi e Ascoli (due avversarie dirette in zona retrocessione).
Il sistema di gioco è il 3-5-2 con Arrigoni mediano basso e la coppia Casiraghi Tait ai suoi lati. Sulla corsia destra è interessante come si alternano Ciervo e Giorgini. Quest’ultimo infatti era stato utilizzato come terzino destro, adesso invece fa il braccetto nella difesa a 3 garantendo anche una buona fase di spinta. In avanti Merkaj è quello che fa il lavoro sporco muovendosi principalmente sul versante di centro destra. In fase di copertura si sposta a destra andando in pressione sul portatore, in fase di costruzione diretta occupa una posizione più centrale sfruttando la statura per arpionare le palle alte e smistare in favore delle mezzali piuttosto che per la prima punta.
In fase di non possesso il Sudtirol si dispone con un ordinato 4-1-4-1 che vede uno dei quinti di centrocampo scendere sulla linea di difesa, Arrigoni posizionarsi davanti la difesa in marcatura su chi gioca fra le linee, Merkaj spostarsi a destra all’altezza delle mezzali insieme all’altro quinto di centrocampo e infine Pecorino in smarcamento prevenivo. La linea di difesa diventa a cinque in base alle situazioni di gioco, il quinto di centrocampo opposto a dove si svolge l’azione resta largo per coprire eventuali cambi di gioco e proporsi nelle ripartenze.
In fase difensiva Tait è l’uomo maggiormente esposto a causa della scarsa esplosività nelle gambe che non gli consente di stare al passo di chi attacca la profondità. L’assetto tattico non appare ben bilanciato e infatti in foto 01 evidenziamo proprio questa caratteristica in negativo del capitano altoatesino.
La prima azione difensiva vede ancora la seconda punta decentrata sul versante destro con l’intera mediana a coprire le linee di passaggio. Nella disposizione tattica Tait va ad occupare la posizione centrale mentre Arrigoni e Casiraghi escono in pressione rispettivamente sul play basso e sul primo difensore che detta il passaggio. L’impostazione lascia molto spazio su almeno una corsia laterale dove manca l’uscita del quinto (vedi foto 02).
La costruzione è prevalentemente diretta a cercare i centimetri di Merkaj. Quando il Sutirol riparte dal basso i 3 difensori si dispongono in ampiezza, Arrigoni si abbassa per offrire una linea di passaggio ma in genere è sulla mezzala Tait che si concentra lo sviluppo della manovra. Lo stesso Merkaj scende molto per coadiuvare il fraseggio basso, mentre Ciervo si sgancia in proiezione offensiva e l’altra mezzala viene dentro al campo (vedi foto 03).
Infine la Heatmap di questa settimana la dedichiamo ai quinti di centrocampo. È evidente come il Sutirol affondi maggiormente sulla corsia destra dove Ciervo è coadiuvato da Giorgini (braccetto di destra con esperienza da terzino di spinta) e da Merkaj (seconda punta). Sulla corsia sinistra Davi spinge meno, attacca raramente la profondità e questo dipende in parte anche dalle caratteristiche della mezzala Casiraghi che è abituato ad accentrarsi trovando maggior dimestichezza nell’aprire il gioco a destra.