La FIGC è pronta a varare un piano di sostenibilità economica per il mondo del calcio presentandolo al governo italiano e chiedendo allo stesso tempo in aiuto. Ma prima di entrare nel dettaglio del nuovo piano della FIGC, vediamo cosa la stessa chiede al governo. Si inizia dall’abolizione del divieto di pubblicità sulle scommesse e dalle stesse si richiede un margine di guadagno maggiore; sbloccare i progetti sulla costruzione di nuovi stadi ed agevolare i progetti futuri. La richiesta poggia anche sugli sgravi fiscali per i giovani calciatori.
Meno squadre professionistiche, dalle attuali 100 dovrebbero scendere ad 80, con la Serie C che passerà da tre a due gironi e sarà accorpata alla Lega di Serie B. C’è una novità anche sul numero di squadre in Serie A, da 20 si spinge a ridurle a 18 e a spingere in questa direzione c’è anche il consenso di Lotito, presidente della Lazio, arrivato pochi minuti fa. Una decisione, quella del patron biancoazzurro, che potrebbe far spostare gli equilibri tra chi è favorevole e chi contrario alla riduzione del numero di squadre.
Cambia anche il format delle promozioni dalla Serie B alla Serie A, due saranno dirette, la terza uscirà da uno spareggio tra la terza classificata in Serie B e la terz’ultima in Serie A. Cambierebbe anche il meccanismo delle retrocessioni dalla Serie B.
Ma il piano di riforma è molto più ampio, e ci sono novità anche per la Coppa Italia, a cui dovrebbero partecipare tutti le future 80 squadre del calcio professionistico con gare di sola andata. Sul cambiamento di format c’è divergenza di vedute tra la FIGC che vorrebbe cambiare e la Lega di Serie A che vorrebbe mantenere il format allo stato attuale.
Criteri stringenti in termini di iscrizione, è l’altro punto del piano della riforma che si basa anche sulla sostenibilità economica, non basterà più l’indice di liquidità, saranno valutati anche nuovi parametri come il patrimonio netto che dovrà essere in attivo e le perdite di esercizio dovranno essere ripianate in soli 4 mesi.Novità anche per i vivai delle squadre, orientato a favorire i giovani calciatori italiani, anche attraverso un credito fiscale per i contratti dei calciatori cresciuti nel settore giovanile. Incentivi anche per i club che utilizzeranno la seconda squadra in Serie C