Se le prime sconfitte potevano essere figlie dell’inesperienza e di qualche eccesso di confidenza, quella odierna contro il Brescia arriva dopo l’ennesimo preoccupante blackout degli uomini di Vivarini. Con il 70% di possesso palla e il primo tempo in vantaggio di due reti, i giallorossi si sono fatti rimontare nel corso della ripresa e alla fine sono addirittura capitolati con una papera difensiva.
FORMAZIONI
Catanzaro 4-4-2: Fulignati, Krajnc Brighenti Scognamillo Katseris, Vandeputte Ghion Verna Sounas, Biasci Ambrosino. All. Vivarini.
Brescia 3-4-2-1: Andrenacci, Mangraviti Cistana Adorni, Jallow Bisoli Bertagnoli Dickmann, Bjarnasonn Galazzi, Borrelli. All. Maran.
PRIMO TEMPO DI MARCA GIALLOROSSA
Il primo tempo ha raccontato ciò che le due squadre sanno fare. Da una parte i giallorossi con un elegante efficace e penetrante possesso palla, dall’altra il Brescia che cerca di lanciare lungo per gli esterni. I giallorossi sono riusciti a mettere alle corde gli ospiti trovando due reti in pochi minuti. È Ambrosino a sbloccarla di testa su cross di Vandeputte. Il belga nell’occasione suggerisce vistosamente a Krajnc di guadagnare la profondità per portar via l’uomo, ha così il tempo di sistemarsi la palla sul destro e far partire un cross radente che Ambrosino corregge in rete di testa.
Trascorrono appena tre minuti e questa volta è lo stesso Vandeputte a siglare il 2-0 al termine di un break positivo che ha visto Sounas intercettare palla in mezzo al campo e servire Ambrosino che allarga a sinistra per Biasci, la seconda punta giallorossa vede Vandeputte scendere a rimorchio e lo serve per il tiro di prima che s’infila sul palo lontano mandando in visibilio il Ceravolo.
Sembra tutto molto facile ma non lo è. Il Catanzaro gioca bene, a testa alta, aspetta l’avversario che non riesce a impensierirlo con la prima azione difensiva e costruisce bene dal basso sviluppando con buona verticalità. Verna è piantato davanti la difesa, Ghion fa il motorino a tutto campo, Sounas gioca sulla corsia cercando di lanciare il connazionale oppure viene dentro al campo fra le linee alle spalle di Bertagnoli.
La fluidità di manovra dei giallorossi è disarmante, i passaggi precisi e la verticalità ben organizzata. Ci sarebbero un paio di contropiedi mal sfruttati cui quali si potrebbe recriminare, ma con i numeri registrati nella prima frazione di gioco c’era davvero poco di cui lagnarsi. Piuttosto sul finale è il Brescia a farsi sotto con Bjarnason che impensierisce Fulignati proprio allo scadere.
BLACKOUT GIALLOROSSO
La ripresa, ma non è una novità, ci racconta invece di un’altra partita: la matricola perde lucidità, perde sicurezza, abbassa il baricentro e si fa infilare due volte senza rendersi conto di quanto improvvidi siano gli errori in fase di appoggio, quelli in fase di scarico, i lanci mal calibrati e le palle sciupate per mancanza di cattiveria. A tempo scaduto una papera difensiva regala la vittoria al Brescia.
Maran ha fatto subito 2 mosse importanti togliendo Mangraviti e Galazzi per Moncini e Paghera e ridisegnando la squadra con Jallow e Dickmann arretrati sulla linea difensiva e due punte ad allargare le maglie della difesa giallorossa. L’effetto sul campo è immediato, il Catanzaro esce con difficoltà e si fa schiacciare. Sarà proprio Dickmann a confezionare il cross al bacio per Bjarnasonn colpevolmente solo al momento di infilare Fulignati di testa.
Prima dei cambi intorno all’ora di gioco Ambrosino e Katseris confezionano una doppia chance che potrebbe chiudere il match, ma Andrenacci respinge due volte. Il pareggio arriva con Bisoli che indovina un collo esterno micidiale che tocca il palo interno e s’infila in rete nonostante il bel tuffo plastico di Fulignati.
Cistana si divora il gol del soprasso intorno alla metà della seconda frazione di gioco trovando una sfortunata deviazione sul bel cross di Bjarnason. Fra l’incredulità generale il risultato è in parità e resterà così fino alla papera di Sognamillo, che nel recupero effettua un retropassaggio forte e con palla alta a Fulignati. Il portiere giallorosso non riesce a controllare la sfera che gli rimbalza via, Bianchi ringrazia e sigla il definitivo 2-3.
CAMBI E MERCATO
Poco convincenti i cambi di Vivarini che al 62esimo toglie dalla mischia Katseris Sounas e Ambrosino. Il Catanzaro perde slancio sulla corsia destra dove Situm non riuscirà ad essere determinante, l’intesa con Brignola non si vede. Anche l’ingresso di Stoppa è poco incisivo, con l’uscita di Biasci per D’Andrea la pericolosità offensiva dei giallorossi crolla drasticamente vicino lo zero termico. Come del resto lo è l’entusiasmo del Ceravolo che con il trascorrere dei minuti assiste impietrito all’involuzione nel gioco e nelle idee, che trasformano il Catanzaro apprezzato da tutti nella brutta copia di una squadra senza né capo né coda.
Inevitabile guardare alla finestra di calcio mercato iniziando dai mal di pancia di cui accennava il presidente. Tutti vogliono giocare ed è normale che in campo scendano quelli che stanno meglio, che riescono a dare quel tipo di contributo che il mister chiede. Ma nel corso della ripresa tutta questa voglia di stare in campo non si è vista, ed è sull’approccio alle gare che Vivarini dovrà lavorare.
Alla fine dei conti il Brescia merita la vittoria perché a calcio si gioca 90 minuti più recupero, la lucidità bisogna mantenerla soprattutto in condizione di doppio vantaggio. Era una partita semplice da amministrare per una squadra che palleggia con disinvoltura. Insomma, un bel regalo di Natale… da veri babbi.
Ieri probabilmente il primo tempo è stato il migliore del campionato, ma come già detto da altra parte, paghiamo troppo la mancanza di fisicità e in alcune situazioni, di cattiveria. Nel secondo tempo con il vento forte contro, con un paio di “brutti ceffi” in campo l’avremmo portata a casa.Nel mercato non credo che si farà granché, auspico che la società vada a cercare un paio di giovani nelle categorie inferiori, da acquistare però. Come vediamo i prestiti, se fanno panchina poi quando entrano non danno un gran contributo.