In un clima festoso da tutto esaurito il Catanzaro prova a fare la partita e inizialmente colleziona un’occasione d’oro con Biasci che manda di poco a lato, poi viene fuori il Parma che aspetta sornione e colpisce di rimessa chiudendo la prima frazione di gioco in vantaggio di tre reti.
Nel corso della ripresa l’ennesima ripartenza di Sohm vede Partipilo siglare la quarta rete che mette fine alle velleitarie speranze di rimonta dei padroni di casa, dopo appena un solo minuto di gioco. Troppo poco convinta la reazione dei giallorossi che cadono ancora nel finale con Ciolak, autore della quinta e ultima marcatura con un tunnel ai danni di Birghenti.
Quasi un campanello d’allarme sulla tenuta della difesa giallorossa che, non solo oggi, appare spesso in difficoltà. La scorpacciata di gol contro il Lecco, ma anche le buone occasioni fallite dallo Spezia qualcosa l’avevano detta sulla difesa giallorossa e cioè che soffre di troppa staticità.
FORMAZIONI
Catanzaro 4-4-2: Fulignati, Krajnc Scognamillo Brighenti Situm, Vandeputte Pontisso Ghion Sounas, Biasci Iemmello. All. Vivarini
Parma 4-2-3-1: Chichizola, Zagaritis Circati Deprato Coulibaly, Estevez Man, Benediczak Sohm Bernabè, Bonny. All. Pecchia
IN DIFESA, COSÌ, NON VA
Non si riesce a leggere la giocata dell’avversario, ne è l’esempio il primo gol siglato oggi dal Parma. Man segue il passante di Bonny e lo serve, la punta crociata attacca la profondità e la mette in mezzo per lo stesso Man che ha aggirato il nugolo di divise giallorosse facendosi trovare puntale a centro area. E’ mancata la chiusura del corridoio verticale e a seguire anche la marcatura a uomo perché tutti guardavano la palla e nessuno teneva d’occhio gli inserimenti in area.
L’azione del rigore è un mezzo pasticcio perché la ripartenza trova Man (ancora lui) che imbecca Bonny, Krajnc si trova sulla traiettoria ma non interviene per non commettere fallo. Scognamillo ha quell’attimo di ritardo fatale che lo porta a tentare il recupero in scivolata su Bonny e alla fine lo travolge.
Pochi minuti più tardi accade qualcosa di imbarazzante. Man porta palla dalla propria tre quarti, supera un paio di avversari poi si infila in mezzo ad altri tre, sfugge al tentativo di Brighenti di strattonarlo e tira a botta sicura. Fulignati respinge di piede e fa tirare un sospiro di sollievo per aver evitato un passivo peggiore.
Nel giro di dieci minuti il Parma confeziona altre due ripartenze pericolose anche in superiorità numerica finché al quarantesimo la difesa giallorossa cade nuovamente. Coulibaly sulla destra avanza minaccioso, Krajnc e Vandeputte serrano le braccia per evitare il fallo da rigore ma lasciano l’avversario libero di fare un semplice e preciso traversone in mezzo per Benedyczak che si muove orizzontalmente e anticipa Brighenti.
L’eccessiva staticità della difesa giallorossa si manifesta definitivamente nel corso della ripresa quando Sohm porta a spasso Scognamillo e può pescare in mezzo Partipilo che anticipa Brighenti e infila il poker dopo un solo minuto dall’inizio della ripresa. Ciolak siglerà la quinta rete con un tunnel ai danni di Brighenti.
IL PARMA DEI MIRACOLI
Non è un caso che il Parma sia indicata fra le squadre più attrezzate della serie B. Per quanto nelle precedenti uscite la fase difensiva non sia stata impeccabile, oggi è venuta fuori la maturità del gruppo che ha saputo aspettare e colpire di rimessa soffrendo poco o nulla dietro. Il Catanzaro ha avuto pochissime occasioni da gol nitide rispetto al volume di gioco creato, di contro il Parma ha trasformato in gol metà delle chances d’attacco avute.
La qualità e la tecnica della rosa sono talmente alte che a un certo punto è sembrato strano che fosse il Catanzaro a fare la partita e il Parma a chiudersi. Tuttavia l’atteggiamento era proprio quello scelto da Pecchia, che ha preferito concedere la giocata al Catanzaro difendendosi con due linee dietro quello della palla per poi prendere l’avversario in campo aperto. E di gente che sa portare palla sembra proprio che il Parma ne abbia in abbondanza fra Man, Sohm e lo stesso Bonny.
I crociati non sono solo ripartenze, tutt’altro. Quando gioca con il baricentro alto la prima azione difensiva è molto aggressiva, coordinata con la punta i trequartisti e Sohm. Anche in superiorità numerica sulla prima pressione il Catanzaro ha fatto fatica a uscire in maniera pulita trovando la sistematica aggressione su chi riceveva spalle alla porta. In fase di non possesso il Parma concede la giocata sulle corsie laterali dove poi scattano i raddoppi e si chiude lo spazio per la giocata.
L’abilità degli avanti parmensi è stata quella di sfruttare lo spazio alle spalle dell’ultima linea di difesa giallorossa che è naturalmente portata a stare alta e quindi esposta alle ripartenze in campo aperto. La prima punta Bonny da molta profondità al supporto della squadra, cosa che porta molti giocatori diversi a finalizzare la giocata.
Foto: US Catanzaro 1929
Il Catanzaro anche in B ha un valore indiscutibile: la capacità di possesso palla. In fase di non possesso i calciatori faticano a contrastare per quello che sappiamo, manchiamo in fisicità e esplosivita’. Penso che i due attaccanti dovrebbero sforzarsi a contrastare di più perché se gli avversari partono in velocità come ieri senza avere un primo ostacolo, I difensori vanno in difficoltà. Poi vedere se si possono cominciare ad inserire un paio di elementi per elevare appunto fisicità (Krastev?) riportando Scogna a sinistra,e “gamba” (D’Andrea o Stoppa?)