Le pagelle del match all’Euganeo di Padova
Fulignati 6,5 – Forse poco reattivo in occasione della prima segnatura del Lecco, dopo aver risposto alla grande, alcuni secondi prima, ad una velenosa conclusione di Lepore da circa venticinque metri. Incolpevole sulle altre due reti incassate. Bravo, come sempre, nel gioco con i piedi, quando coinvolto dai compagni. Dotato.
Šitum 7 – Un’ora di partita (poco meno) in cui difende con efficacia ed aggredisce con continuità (sebbene non sempre con profitto), sovente in collaborazione con Sounas. Fra l’altro, proprio da uno splendido taglio di Mario in favore di Dimitrios, nasce il cross poi trasformato in goal (il secondo delle Aquile) da Jari Vandeputte. Capace.
Scognamillo 6,5 – Prestazione di buon livello, ma non impeccabile, soprattutto nelle circostanze in cui il pallone viaggia per vie aeree. Ad ogni modo, nel complesso, Stefano merita ampia sufficienza. Rigoroso.
Brighenti 7,5 – Guida con esperienza e carattere il pacchetto arretrato, partecipa spesso alla costruzione dal basso e si segnala per alcuni interventi difensivi in cui mette in mostra le sue notevoli capacità nell’anticipo degli attaccanti avversari. Non lucidissimo in un paio di frangenti. Saldo.
Krajnc 6,5 – Si allarga a sinistra o stringe verso il centro a seconda delle situazioni, e quindi del modulo che va a disegnarsi sul terreno di gioco. Gestisce con personalità il pallone quando transita dal suo piede forte (il mancino), e dietro non si rende responsabile di gravi distrazioni. Attento.
Sounas 7,5 –Soprattutto esterno di destra, ma anche mezzala, a tratti trequartista, sempre sfruttando le sue straordinarie sagacia tattica e rapidità di lettura delle situazioni. Regala a Vandeputte l’assist per lo 0-2. Peccato che vada in blackout nell’ultimo quarto d’ora della sua partita, ma la performance resta eccellente. Fulgente.
Ghion 7,5 – Cuce la manovra in zona mediana, distribuendo con precisione e velocità diversi palloni. Tanta personalità nel lavoro di interdizione, ma qualche pecca nell’occupazione degli spazi fra i minuti 65 e 84: quelli in cui tutta la squadra, o quasi, vive momenti di eccessiva rilassatezza. Piacevole.
Pontisso 8 – Abile in interdizione, ma anche nel far circolare la sfera sia in favore di compagni vicini (cosiddetto corto) sia di quelli più avanzati (cosiddetto lungo). Sostituito dopo un’ora, abbandona il terreno di gioco con apparente problema ad un adduttore. La speranza, naturalmente, è che Simone sia subito recuperabile. Ferace.
Vandeputte 8,25 – Dotato di estro, fantasia e rapidità, incute più volte terrore alla retroguardia avversaria che, per circa un’ora, solo di rado riesce a frenarne le iniziative. Con il suo magico destro, nel primo tempo pennella il cross che Pietro Iemmello deve soltanto appoggiare in rete, e nel secondo, su invito di Sounas, realizza il punto del raddoppio. Ispirato.
Iemmello 8,5 – Prima marcatura personale in campionato (di testa, su assist di Vandeputte), per altro giunta dopo altra occasione fallita, un palo ed un goal annullato. In seguito, solo gli ottimi riflessi del portiere di casa gli negano la gioia della doppietta. Pietro, però, non è soltanto un bomber, ma anche straordinario attaccante di manovra, fra l’altro capace, in alcuni momenti, di deliziare il pubblico con giocate di altissima scuola. Man of the match. MVP.
Biasci 7,25 – Si muove molto sul fronte d’attacco, cercando di non dare punti di riferimento alla difesa della squadra manzoniana. Non si risparmia nel pressing e non fa mancare qualche recupero difensivo. Gara di buon rilievo, quindi, ma un quarto di punto in meno per ghiotta opportunità sciupata nella prima frazione. Dinamico.
Katseris (dal 59’) 6 – Avvicenda Šitum. Si disimpegna bene, a tratti egregiamente, in fase di spinta, ma soffre – non poco – in sede difensiva. Imperfetto.
Verna (dal 59’) 7 – Sostituisce Pontisso, disputando uno spezzone di partita in cui si mette in luce, a momenti, soltanto per quantità. Tuttavia, è proprio Luca a riportare le Aquile in vantaggio dopo il pareggio dei padroni di casa. Provvidenziale.
D’Andrea (dal 67’) 6,5 – Subentra a Biasci, e mette le sue doti al servizio della squadra. Qualche dribbling, talvolta un po’ troppo insistito, ma in particolare un favoloso invito per Alfredo Donnarumma, sciupato dallo stesso. Vivace.
Donnarumma (dal 67’) 7 – Rileva Iemmello in un momento in cui il Catanzaro sembra aver spento la luce dopo un’ora di dominio assoluto. Alfredo, per così dire, si adegua, e subito si divora un’occasione calciando a lato a tu per tu con l’estremo locale. Alcuni minuti dopo, con le squadre in parità, lo stesso portiere gli respinge un colpo di testa da distanza ravvicinata, ma al tap-in, in questo caso, ci pensa Verna. Insomma, alla corte di Mister Vivarini, nell’ultima sessione di mercato, è giunto un ex attaccante, un calciatore che ha dimenticato come si segna? Eh no… proprio no. Il 99 conosce ancora bene il suo mestiere. Lo dimostra al minuto 88, quando realizza il punto del 2-4, dopo aver dribblato il numero 1 della formazione lombarda. Ritrovato.
Pompetti (dall’80’) 6,5 – Sul terreno di gioco al posto di Sounas nell’ultimo quarto d’ora (o poco più) di match, recupero incluso. Nel suo spezzone di gara, ci mette grinta ed impegno ed è proprio lui ad intercettare un difettoso rinvio del guardiano del Lecco ed a servire a Donnarumma il pallone che vale il quarto goal per il Catanzaro. Disciplinato.
Vincenzo Vivarini 8 – La quarta giornata di campionato mette il Catanzaro di fronte al Lecco. Come sottolineato dallo stesso Mister alla vigilia, la partita non è semplice da preparare perché non ci sono molte indicazioni. Il club lombardo, infatti, è stato definitivamente ammesso a disputare la serie B soltanto il 30 agosto, dopo un’estate decisamente travagliata. Fino ad allora, quindi, non è stato alle prese con alcun impegno ufficiale. In conseguenza, il tecnico abruzzese decide di confermare, dal primo minuto, gli undici che quattro giorni prima hanno sconfitto lo Spezia. Per le persone a cui piacciono i numeri, il modulo è un 4-4-2, con un laterale (Krajnc) più bloccato ed un altro (Šitum) più libero di involarsi sulla corsia. Tuttavia, i continui movimenti di vari elementi fanno sì che lo schema, a seconda delle fasi e delle varie situazioni, diventi un 3-5-2, un 3-4-1-2, un 4-1-4-1, un 5-3-2 ed un 5-4-1. Una sorta di tourbillon in cui il Lecco, di là degli accennati problemi, finisce per capirci poco o nulla. All’undici manzoniano mancano riferimenti difensivi ed a centrocampo. Le Aquile, inoltre, hanno nel possesso prolungato e paziente un’arma terribile, che si unisce a grinta, attenzione, imprevedibilità, rapidità negli scambi, attacco (o occupazione) degli spazi, compattezza dei reparti. Quando Vandeputte, al minuto 56, realizza il goal dello 0-2, tutti sanno che il risultato maturato non rispecchia il reale andamento dell’incontro. Fino a quel momento, infatti, i ragazzi di Vivarini hanno creato almeno dieci occasioni da rete. Poi, però, accade qualcosa. Forse, la certezza di aver già portato a casa i tre punti: un evento, per altro, già vissuto due o tre volte nella passata stagione. La squadra, per una ventina di minuti, si disunisce, si rilassa, si abbassa pericolosamente. Una sorta di blackout che coinvolge quasi tutti i calciatori. In questo lasso, il Lecco riesce a pareggiare, e soltanto la carica finale regala una vittoria meritatissima – la terza consecutiva, la prima in trasferta – che, fra l’altro, regala un incredibile primato in classifica. Questi cali di tensione non sono ammissibili. Non lo erano in serie C, men che meno possono esserlo in cadetteria. Al Mister – che resta un grandissimo – il compito di lavorarci su. Valente.