Gol e spettacolo in uno stadio sold out il Catanzaro regala emozioni ai propri sostenitori sfoderando una prestazione maiuscola
Fulignati 8 – Al minuto 20 ipnotizza Moro – attaccante ospite – parando il calcio di rigore (molto dubbio) che poteva regalare il vantaggio allo Spezia. Un altro intervento, non difficilissimo, in chiusura di primo tempo. Pressoché inoperoso nella ripresa, di là dell’ordinaria amministrazione. Sicurezza
Scognamillo 8,25 – Energico ed insormontabile in sede difensiva, pur al cospetto di calciatori che nella passata stagione disputavano la massima serie. Caparbio ed agonista nella circostanza che dà il la alla prima rete delle Aquile. Vigoroso.
Brighenti 8 – Un po’ in ritardo su Kouda nella situazione in cui il direttore di gara assegna alla formazione ospite tiro dagli undici metri. Decisione molto discutibile perché lo stesso attaccante ha già calciato nel momento in cui riceve l’intervento scomposto di Nicolò, che si dimostra molto attento nel prosieguo dell’incontro, per altro dirigendo bene il pacchetto arretrato. Gagliardo.
Krajnc 8,25 – Insuperabile sia nel gioco aereo sia quando la sfera viaggia radente al terreno di gioco. Bravissimo, insieme a Iemmello, a disturbare l’opposto Nikolaou sul calcio di punizione di Vandeputte che vale il secondo goal su maldestra deviazione dello stesso difensore. Monumentale.
Šitum 8 – Abile in copertura e sempre bravo a offrirsi come soluzione sulla corsia di competenza. Dal suo piede non nascono pericoli, ma la gara, nel complesso, è altamente positiva, anche nell’ottica della squadra affrontata dal Catanzaro: appena retrocessa dalla serie A e ricostruita (in parte) con elementi di indubbio valore. Robusto.
Sounas 7,5 – Forse poco appariscente nel ruolo di trequartista oppure negli inserimenti, ma decisamente valido e intelligente come mezzala: quindi, nell’occupazione degli spazi a centrocampo, nella chiusura delle linee di passaggio avversarie e nella creazione di interessanti corridoi offensivi per Mario Šitum o altri compagni. Tattico.
Ghion 8 – Nel primo tempo, almeno a tratti, soffre la pressione alta degli ospiti, pur manifestando le consuete sicurezza e personalità nella distribuzione della sfera, oltre grande impegno nei compiti di interdizione. Peccato per un pallone gestito forse con troppa fretta in chiusura di frazione. Cresce vistosamente nel secondo tempo, durante il quale alza di qualche metro il suo raggio d’azione. Brillante.
Pontisso 8,25 – Preciso nella trasmissione e addirittura funambolico in una percussione in avvio di partita, con traversone finale liberato non senza affanni dalla difesa avversaria. Soprattutto, però, diga insormontabile a centrocampo. Filippo Bandinelli – a Empoli, in serie A, nella scorsa stagione – ma anche altri centrocampisti della formazione ligure, avranno probabilmente gli incubi, questa notte, con Simone protagonista. Completo.
Vandeputte 8,5 – Non segna (ci va soltanto vicino in un paio di circostanze), ma è autentico protagonista e mattatore della magica serata che il Catanzaro regala ai suoi tifosi. Fa malissimo ai difensori avversari ogni volta che spinge, e si spende con straordinarie abnegazione ed efficacia quando il pallone è fra i piedi dei calciatori dello Spezia. Trascinatore.
Iemmello 7,5 – Come Jari, anche Pietro non va personalmente in goal, ma è prima uomo assist per Biasci e poi disturbatore (con Krajnc) di Nikolaou in occasione dell’autorete che regala il secondo punto. In alcuni momenti, un po’ assente dal match, ma la condizione, non ancora ottimale, è senz’altro una valida attenuante. Stay Tuned.
Biasci 8 – Nella prima parte di match, con le Aquile schierate controvento, si sacrifica molto durante il non possesso, cercando di mantenere basso Kelvin Amian, laterale destro opposto di recente acquistato dallo Spezia dalla massima divisione francese (Tolosa). Nella ripresa, con Eolo a favore, inizia a svolgere il suo mestiere di attaccante, aggredendo gli spazi e la profondità. E lo fa bene. Dopo soli sei minuti (quindi al 51’), ricevuta palla dal compagno di reparto si accentra e lascia partire una conclusione che non concede scampo al portiere ospite. Nei minuti seguenti, continua a pizzicare in zona offensiva, pur senza rendersi ancora particolarmente pericoloso. Pungente.
Oliveri (dal 62’) 6 – Sostituisce Sounas, svolgendo benino i compiti assegnatigli. Tuttavia, in pieno recupero, macchia la sua prestazione con un inutile fallo di reazione che gli costa cartellino rosso. Non lo si vuole bocciare, in considerazione della giovanissima età, ma questi gesti sono da evitare. Ingenuo.
Pompetti (dal 69’) 8 – Avvicenda Pontisso. Non lo fa rimpiangere, sebbene il lavoro d’interdizione, con il vento alle spalle, con gli avversari più stanchi, e con le Aquile in doppio vantaggio, sia oggettivamente un po’ più semplice. Soprattutto, però, manda in visibilio il numeroso (e già festante) pubblico presente al Ceravolo con una perla rara: una bomba dalla lunga distanza che trafigge per la terza volta il portiere dello Spezia. Sorprendente.
D’Andrea (dal 69’) 7,5 – Rileva Iemmello, e manifesta classe e personalità, cercando ogni tanto qualche numero da applausi. Estroso.
Verna (dal 79’) 7 – Sul terreno di gioco al posto di Ghion, quando la squadra è ormai sul 3-0. Il risultato è di fatto acquisito, ma il mediano non fa mancare impegno e volontà in entrambe le fasi. Professionale.
Donnarumma (dal 79’) 7 – Subentra a Biasci, e mette in mostra doti che lasciano ben sperare per il futuro. In crescita.
Vincenzo Vivarini 9 – Contro lo Spezia, compagine costruita per l’immediato ritorno in serie A, ripropone il modulo che, nella passata stagione, ha consentito al Catanzaro di vincere il campionato e di battere numerosissimi record. Anche gli interpreti sono gli stessi, con le sole eccezioni di Krajnc al posto di Martinelli (trasferitosi a Cerignola) e di Pontisso – per altro già in organico nel 2022/2023 – in luogo di Verna. Per quanto accennato, l’impresa, contro il club proveniente dalla Liguria, sembra davvero ardua, ed è probabile che prima del fischio d’inizio, molti dei tantissimi spettatori presenti sugli spalti firmerebbero per un pareggio. L’impossibile, però, non esiste. Almeno non nel calcio, e non per il formidabile tecnico nativo di Ari. A differenza del collega Alvini, allenatore dello Spezia, Vivarini conosce molto molto bene una delle tre V che contraddistinguono la città di Catanzaro: il Vento. Ordina ai suoi ragazzi di schierarsi contro tale elemento naturale nel primo tempo, e di contenere i quotati avversari con reparti cortissimi, grinta ed attenzione, ripartendo se e quando possibile. Il piano riesce. Di là di un calcio di rigore molto dubbio, sventato da Fulignati, l’undici ospite non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Nella ripresa, con il fattore che soffia alle spalle, la musica è molto diversa. I ragazzi in maglia rossa e gialla dettano legge, e per molti minuti si rivede addirittura la squadra dei record. Bartłomiej Drągowski, portiere polacco dello Spezia e secondo di Wojciech Szczęsny in Nazionale, è costretto, fra il 51’ ed il 64’, a raccogliere per tre volte il pallone dalla sua rete, oltre a rischiare in altrettante circostanze. Il capolavoro è compiuto. Dopo trentasette lunghissimi anni di sofferenze ed umiliazioni, le Aquile, in concomitanza della sconfitta del Cosenza contro il Modena e della non ammissione della Reggina al campionato, sono di nuovo la prima squadra della Calabria. La chiesa è tornata al centro del villaggio. Forse durerà, forse no… di certo, il Catanzaro, questo Catanzaro, darà filo da torcere a qualsiasi avversaria. Grazie Mister! Magnifico.
TUTTI STREPITOSI!!! mister W..rini oltre ad organizzazione e bel gioco ha qualcosa che gli altri allenatori non hanno: la capacità di studiare l’avversario sul serio….gli altri ti rispettano, ti stimano, ma poi sono supponenti e ieri hanno capito poco di come si affronta il Catanzaro ed il vento di Catanzaro.Infine basta con sti rigorini ridicoli, gli arbitri dato che dietro c’è il var, pare che non aspettino altro che il minimo contatto spesso non falloso per fischiare.