“Ad oggi abbiamo toccato quota di 4250 abbonati superando il record storico della stagione 82-83 in Serie A. E’ stata un risposta straordinaria della tifoseria, della città tutta che considero anche un attestato di stima nei confronti della nostra famiglia”
Sono le parole del presidente dell’U.S Catanzaro, Floriano Noto, nella conferenza stampa terminata qualche minuto fa presso la sede del Club, voluta per chiarire diversi aspetti e allo stesso tempo per augurare un buon campionato a tutti i tifosi.
Tifosi che la società considera un patrimonio, e ai 4250 abbonati la promessa del numero uno del club è che si studierà una formula per far recuperare la partita che sarà giocata a Lecce, e restando in tema il presidente ha annunciato che la stessa campagna abbonamenti sarà prorogata fino a lunedì 28 agosto. Ed a proposito di Lecce, si attende la riunione del GOS che si terrà nel salento questa mattina per definire la capienza accordata con la prevendita che partirà sul circuito di Ticketone.
“Ringrazio la prefettura di Lecce – ha proseguito il presidente – il Lecce Calcio e l’amministrazione salentina, anche se è stata proprio quest’ultima con una comunicazione errata a creare qualche difficoltà organizzativa”
Il presidente si è anche soffermato sul “Ceravolo” che da mercoledì ritornerà fruibile alla tifoseria giallorossa in occasione di Catanzaro – Spezia.
“Ho letto di tutto e di più sulla vicenda stadio, Io e tutta la proprietà e l’U.S. Catanzaro non ci prestiamo a nessuna strumentalizzazione politica, ringrazio l’Amministrazione Comunale, ha messo il cuore oltre l’ostacolo, realizzare in così breve tempo dei lavori impegnativi non era scontato. C’è stato qualche intoppo con l’azienda che gestisce l’apparato di illuminazione, altrimenti il capolavoro sarebbe stato completo. Ci dispiace non poter giocare sin da subito davanti ai nostri tifosi, ai quali auguro un campionato stupendo e soprattutto mi auguro che si sia una grande maturità che ci ha portati insieme a raggiungere il prestigioso traguardo della Serie B”.
Noto chiarisce anche il ruolo della Lega di Serie B del presidente Balata.
“I miei ringraziamenti vanno al presidente Mauro Balata e a tutta la Lega, che si sono spesi fino all’ultimo per farci giocare al “Ceravolo”. La stessa Lega ha tutto l’interesse che i suoi club giochino nel proprio stadio davanti al proprio pubblico, ne va dell’immagine della stessa Lega. Se ciò non è stato possibile lo si deve a quanto ho accennato prima, ovvero al problema dell’azienda che ha gestito in malo modo i lavori necessari”.
E per non far torto a nessuno, nell’onesta intellettuale che contraddistingue tutta la famiglia Noto, il presidente si è anche soffermato sulle parole dell’allenatore della Ternana, Cristiano Lucarelli, che giorni prima aveva manifestato perplessità sulla sede non ancora indicata”.
“Lucarelli ha ragione, ha fatto un discorso onesto, lo avremmo fatto anche noi a parte invertite, anche, gli stessi problemi logistici della Ternana sono gli stessi toccati al Catanzaro”.
E con l’avvicinarsi del debutto al “Ceravolo” fissato per mercoledì 30 agosto, rivolge un invito alla tifoseria
“Ci sono sistemi di gestione del controllo degli accessi allo stadio diversi da quelli delle passati stagioni, più rigorosi che richiedono un po’ più di tempo per espletare la procedura di accesso, l’invito è quello di arrivare allo stadio, cosi come per tutte le gare casalinghe, con largo anticipo. In questo non ci aiuta neanche la posizione dell’impianto, che ha poco vie di accesso e di deflusso”.
E sulla questione stadio, nasce l’assist perfetto per i giornalisti nel chiedere al presidente se un nuovo stadio è ancora il sogno della famiglia Noto per un Catanzaro da un grande avvenire.
“La mia posizione è conosciuta, io sono per lo stadio nuovo, il “Ceravolo” sarebbe più utile al quartiere destinandolo all’attività giovanile 7 giorni su 7 e non ogni 15 giorni. Per fare una struttura ex novo, moderna al passo con i tempi, serve una ferma volontà della classe politica. La famiglia Noto c’è ma da sola non può sostenere l’impegno economico. Il passo per un tavolo dei lavori deve aprirlo la politica, se lo fa noi non ci tiriamo indietro”.