Trentaduesimi di Coppa Italia Udinese – Catanzaro 4-1, le pagelle
FULIGNATI 6,25 – Incolpevole sulle reti subite, sicuro e preciso nel gioco di piede, molto attento e reattivo fra i pali. La sconfitta, per altro sproporzionata nel punteggio, non dipende da sue responsabilità. Innocente.
Šitum 6 – Nel primo tempo, presidia bene la sua zona e prova ogni tanto a pungere in attacco. Come i compagni di squadra, crolla fisicamente nell’ultimo terzo di match. Affidabile.
BRIGHENTI 5,25 – Opposto sovente all’ottimo Thauvin – seguito talvolta fin sulla linea mediana – raramente riesce a limitarne le iniziative, fra l’altro senza far leva sulle sue ben note capacità nell’anticipo. Dimesso.
SCOGNAMILLO 6,25 – Formidabile nella prima frazione, durante la quale riesce a cancellare l’opposto Beto dal terreno di gioco. In avvio di ripresa, però, proprio da una grave indecisione di Stefano, nasce il goal che riporta in vantaggio i padroni di casa. Poi ancora benino nel prosieguo, ma proprio quell’errore finisce per tagliare le gambe alla squadra che, fino a quel momento, era stata pari ed a tratti superiore alla più quotata avversaria. Sfortunato.
VEROLI 5 – Puntato di frequente da Festy Ebosele, avversario dotato di gran fisico e notevole velocità, non ha il passo né l’esperienza necessari per frenarlo a dovere. Preciso nelle palle in uscita, pur senza mai andare oltre il cosiddetto compitino. Novellino.
GHION 6 – Riesce a mettersi in luce, nei primi 45 minuti, distribuendo la sfera con buona accuratezza o contrastando con efficacia e personalità. Si spegne gradualmente nella ripresa, ma merita senz’altro la sufficienza. Ordinato.
PONTISSO 6 – Bravo, anche lui nel primo tempo, a far da frangiflutti sulla mediana, chiudendo diverse linee di passaggio ai padroni di casa, ma anche a partecipare alla costruzione in palleggio dell’azione. Al pari dei compagni di squadra, finisce la benzina nel secondo tempo. Sufficiente.
BRIGNOLA 4 – Mai in partita. Nessuno spunto, tanta corsa a vuoto, vari passaggi fuori misura. Impalpabile.
SOUNAS 5,5 – Da sottopunta combina pochino: soltanto una conclusione, in apertura di ripresa, facile preda del portiere locale. Prova a guadagnarsi la pagnotta pressando alto Walace, il play avversario. Ci riesce soltanto in parte. Innocuo.
VANDEPUTTE 6,5 – Senza alcun dubbio, il migliore fra i calciatori in maglia rossa e gialla, e non soltanto per la bella rete realizzata. Si spegne, anche lui, dopo circa un’ora di partita, ma in precedenza è il più brillante, il più efficace nel pressing offensivo, il più propositivo. Incisivo.
BIASCI 5,25 – Non è una prima punta di ruolo, riceve poca collaborazione da Sounas, e si trova anche nella morsa di difensori di categoria superiore. In conseguenza, mai riesce a trovare uno spunto degno di tal nome. Inoffensivo.
VERNA (dal 65’) 5 – Sul terreno di gioco al posto di Sounas. Molto impreciso nei passaggi, inefficace in fase di non possesso, debole quando, per due volte, si presenta al tiro. Spezzone di gara negativo, da dimenticare in fretta. Mediocre.
D’ANDREA (dal 65’) 6 – Sostituisce Brignola, manifestando ottime capacità di dribbling nello stretto e nessuna paura nel puntare i dirimpettai. Non può cambiare le sorti di un incontro ormai compromesso, ma suscita una buona impressione. Gradevole.
CURCIO (dal 65’) 5,5 – Rileva Biasci. In un paio di occasioni, riesce a palesare le sue rilevanti capacità tecniche. Per il resto, però, lo si nota poco o nulla. Marginale.
OLIVERI (dall’81’) 5 – Avvicenda Veroli. Nel suo breve spezzone, trova il tempo per rendersi colpevole di una gravissima disattenzione che costa alle Aquile il quarto punto al passivo. Una pregevole iniziativa nel finale, conclusa con un bel cross, lo salva da severa bocciatura. Rimandato.
POMPETTI (dall’81’) S.V. – Circa un quarto d’ora (recupero incluso) in luogo di Pontisso. Non lo si riesce a notare né in positivo né in negativo. Ingiudicabile.
VINCENZO VIVARINI 6,25 – Senza una prima punta di ruolo a disposizione, prepara bene la difficile sfida e si presenta al cospetto dell’Udinese, formazione di categoria superiore, senza alcun timore reverenziale. Per circa cinquanta minuti, i suoi ragazzi tengono benissimo il campo, costruendo dal basso (spesso con la collaborazione del portiere), pressando alto, mantenendosi corti, attenti nelle marcature preventive, efficaci nella corsa e nella chiusura delle linee di passaggio avversarie. Gli episodi, nel primo quarto d’ora della ripresa, tagliano le gambe al Catanzaro, che finisce pure il carburante. Nondimeno, nessun dubbio che la squadra gioca bene, e dovrà soltanto acquisire la condizione ottimale, oltre recuperare qualche elemento ed inserirne uno o due. Ferrato.