La storia del calcio vanta innumerevoli talenti, ma non molti entrano nella galleria delle leggende, ma chi ci è riuscito è rimasto e rimarrò indelebile nella memoria di ogni tifoso di calcio, indipendentemente dalla squadra per cui tifa.
Ed uno dei migliori è sicuramente il “Pelè bianco”, al secolo Arthur Antunes Coimbra più comunemente conosciuto come Zico, il calciatore brasiliano più famoso dopo Pelè, sbarcato in Italia con l’apertura al tesseramento dei calciatori stranieri agli inizia degli Anni Ottanta.
Ed il suo arrivo destò scalpore, per l’acquisto costato ben 6 miliardi delle vecchie lire, a tal punto da far sobbalzare non solo i vertici della FIGC ma anche il Governo italiano, tanto che per attendere l’ufficializzazione l’Udinese dovette sudare un mese per oltrepassare l’ostracismo della stessa Federcalcio.
Il 2 settembre del 1984 Arthur Antunes Coimbra, detto Zico, è di scena al “Ceravolo” di Catanzaro nell’incontro valevole per la seconda giornata di campionato tra Catanzaro – Udinese. Nei friulani c’è anche l’ex terzino sinistro Luigi De Agostini, ma soprattutto, il figliol prodigo di quell’epoca, Massimo Mauro entrambi passati ai bianconeri nella sezione estiva del calcio mercato.
Ma a salire sugli scudi fu un altro Mauro, Gregorio, fratello di Massimo che siglò la rete del momentaneo vantaggio del Catanzaro riacciuffato quasi subito dal pareggio friulano ad opera di Carnevale. A mandare in estasi il popolo giallorosso che aveva risposto in maniera importante all’evento ci penso Pesce a 15 minuti dal termine siglando il definitivo 2-1 per la squadra allenata da Giovan Battista Fabbri.
Complessivamente sono tre i precedenti tra le due squadre nella competizione della Coppa Italia, il secondo confronto risale all’edizione 1986-87, sempre al Ceravolo ed altra vittoria di marca giallorossa per 3-1. L’unico confronto disputato al friuli è datato 31 agosto, edizione 1988-89, il Catanzaro rimedia una pesante sconfitta per 3-0 maturata nel corso della ripresa.