Franco Iacopino, una vita spesa per il calcio, tanto da essere stato uno dei più longevi dirigenti italiani, ben 51 anni dietro ad una scrivania nel ruolo di segretario generale, 42 dei quali al servizio della Reggina. Ma non solo, nella sua lunghissima carriera c’è anche l’esperienza in altre società tra cui il Catanzaro, due anni duri, soddisfacenti dal punto professionale e personale con la città, meno per i risultati sportivi.
Ed il Catanzaro si appresta ad avere in Salvatore Conti un nuovo segretario generale con provenienza Reggio Calabria, ed In vista del nuovo arrivo abbiamo intervistato Franco Iacopino con un viaggio a ritroso nel tempo e con uno sguardo al futuro per quello che sarà il lavoro di Conti sui Tre Colli.
E nel ricordare quell’esperienza, dal 2004 al 2006, Iacopino ha ancora un nitido ricordo.
“La mia esperienza a Catanzaro è stata positiva sotto il profilo professionale ed umano, un pò meno per i risultati sportivi, in quegli anni abbiamo pagato la forte divergenza che regnava in società con due fazioni opposte a loro”.
Nel calcio si vive molto la competitività, soprattutto regionale, da reggino com’è stato il suo impatto con Catanzaro?
“I primi due/ tre mesi sono stati molto difficili, come lo sarebbero stati anche per un catanzarese a Reggio Calabria, i tifosi vivono di questi eccessi, poi ho saputo farmi apprezzare sia dalla stampa che dalla tifoseria. Con la stampa avevo costruito un rapporto solido, tenendo anche conto del delicato ruolo del segretario generale, che conosce morte vita e miracoli di una società, e questi devono restare sigillati nelle stanze del club. Riuscii a sfondare il muro della diffidenza della tifoseria lavorando 7 giorni su 7 al servizio del Catanzaro, la mia stanza, nel reciproco rispetto, era aperta a tutti, pian piano sono riuscito a farmi apprezzare anche da quella frangia più estrema del tifo, ricordo ancora che fui invitato ad una cena di Natale dallo storico Catanzaro Club. Mi dissero lei è il primo reggino a sedere a tavola con noi, siamo onorati della sua presenza”.
Tra qualche giorno il Catanzaro ufficializzerà un nuovo segretario generale, Salvatore Conti, anche lui reggino, che verrà affiancato da Nazario Sauro (sauro sarà poi dirottato al settore giovanile), che consiglio si sentirebbe di dare a Conti.
“Innanzitutto mi lasci il piacere di salutare Nazario, una brava persona, ed oggi uno dei più apprezzati e stimati segretari generali che ci sono nel calcio. Lo ricordo con immenso piacere, anche perché questa sua professione parti proprio con la mia venuta a Catanzaro. Oggi è cresciuto tantissimo è sarà fondamentale il suo contributo per l’integrazione di Conti.
Salvatore, che conosco molto bene da quando anche lui giovanissimo ha mosso i primi passi in questa professione, è una persona per bene, un professionista preparato con diverse competenze nel mondo del calcio, ama restare defilato, non si mette in mostra e svolge il suo lavoro da vero fuoriclasse, il Catanzaro ha fatto un grande affare ad avvalersi della sua prestazione professionale. A Salvatore auguro di essere sempre sé stesso, per il resto come detto la professione la conosce molto bene”.
Non posso evitare di chiederle cosa è successo alla Reggina
“Il buio più totale. Ma vanno distinte due cose, la prima sulla vicenda che lascia con il fiato sospeso la città per l’eventuale esclusione della Reggina dalla Serie B, la società sotto il profilo del “diritto” ha pienamente ragione, ma paga caro la mancanza di certezze su un futuro affidabile che le ultime proprietà hanno trasmesso. Da reggino e da tifoso della Reggina mi riempie di amarezza, vorrei fare qualcosa ma non puoi farla, assisti passivamente ad uno sfascio che la città di Reggio non meritava. Ma è uno sfascio che Reggio stessa ha contribuito a creare con la mancanza di istituzioni forti, ed è mancato anche il cuore delle stesse istituzioni come è mancato quello dell’imprenditoria locale. Quello che invece c’è stato a Catanzaro con l’avvento della famiglia Noto”.
E dalla sua lunga esperienza che idea si è fatto della famiglia Noto nel mondo del calcio?
“Hanno faticato inizialmente, ed era fisiologico, ma sono stati bravi a rimodulare l’organizzazione della società ed i risultati sono arrivati. A volte si sbaglia a guardare solo i risultati sul campo, hanno capito che bisognava rendere la società forte nelle figure dirigenziali, ed in questo percorso stanno continuando a potenziare. Il Catanzaro con l’arrivo in Serie B ha solo buttato le basi per un futuro sempre più roseo e la tifoseria non deve cadere nell’errore di voler bruciare le tappe”.