Nella liturgia della storia sportiva, è il successo che fa la differenza. Silvio Berlusconi ha rappresentato l’immagine più emblematica, forse anche più spettacolare, di quel rapporto causale tra sport e trionfo. Divenuto presidente del Milan nel 1986, dopo aver scongiurato il fallimento del club, coltiva, sin da subito, l’ambizione del successo. Una ricerca sublime, sognata, anche utopica.
Un disegno chimerico che si traduce in realtà. Nasce il Grande Milan di Sacchi, una squadra capace di rivoluzionare l’idea del calcio come pochi altri vi erano riusciti nella storia di questo sport. Silvio Berlusconi è prima di tutto un uomo di calcio, nelle vesti di Presidente, investitore e tifoso. È anche grazie a lui che il calcio italiano, in quegli anni, diventa la vetrina più ambita e prediletta dai massimi esponenti del rettangolo verde. Un’ambizione mai restata sotto traccia, inverata da innumerevoli trofei.
Sono 29 per l’esattezza, spalmati in oltre 30 anni di direzione, e che hanno fatto di lui il presidente più longevo e vincente della storia rossonera. Sogni e ambizioni non sono stati gli unici ingredienti della “ricetta” Berlusconi.
Nel corso della sua “carriera” sportiva ha investito complessivamente 900 milioni, una media di 28 a stagione, che riflette una forza economica con pochi eguali in Italia e fuori. L’addio al Milan nel 2017 apre le porte ad una nuova sfida nel mondo del calcio.
Acquista il Monza l’anno successivo e replica – con le dovute proporzioni – un’altra impresa sportiva. Dopo vent’anni il club biancorosso fa il suo ritorno nel campionato cadetto, per poi approdare per la prima volta nella sua storia nella massima serie del campionato italiano.
Al primo anno in serie A riesce nell’impresa di battere la Juventus, unica squadra – insieme al Catanzaro 51 anni prima – a riuscirci in veste di matricola.
Oggi Silvio Berlusconi si è spento all’età di 86 anni, dopo una malattia debilitante.
Un uomo controverso e dibattuto, ma assoluto protagonista di un mondo – quello del calcio – nel quale ha lasciato incontrovertibilmente un segno indelebile.