Sarà una estate da batticuore per i tifosi del Catanzaro, che dopo 17 anni tornano ad assaporare il calcio che conta con il ritorno in Serie B. Sarà anche un calcio mercato diverso, proprio perché il club dovrà misurarsi con altre società importanti, che porterà le trattative ad essere davvero imprevedibili, quello che in questo momento sembra bianco tra due ora potrebbe essere nero. Iniziamo fin d’ora a realizzare lo stato delle cose. Poi nulla e nessuno vieta di sognare…
Ed una piccola breccia in questo fantastico viaggio proviamo ad aprila ora, perché anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo. E ne sa qualcosa Diomasy Kamara, che il suo lungo viaggio lo ha iniziato partendo nel 1996 dalle giovanili del Red Star chiudendolo tra le fila del Northeast United in India nel 2016.
20 Anni di cammino dove, oltre a due club già citati, ha indossato la maglia di: Chievo, Modena, FC Portsmouth, West Brom, FC Fulham, Celtic Glasgow, Leicester City, Eskisehirspor (Italia, Inghilterra, Scozia e Turchia).
Ma c’è un’altra maglia che Diomasy, Joe per gli amici, ha indossato, e l’ha indossata come una seconda pelle, la maglia dell’U.S. Catanzaro. Ed è proprio da qui che ha inizio il vero viaggio nel mondo del calcio professionistico, esattamente al ’73 minuto di Catanzaro-Castrovillari 1-0 entra in sostituzione di Bugiardini, era il 6 febbraio del 2000, 20 anni e tante belle speranze, ma anche tante difficoltà perché allora Joe per raggiungere gli allenamenti faceva l’autostop.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ed appese le scarpe al chiodo da calciatore ha iniziato la carriera da procuratore sportivo e commentatore tecnico per Canal + in Francia, viaggiando sui campi di calcio di delle massime serie di Francia, Spagna, Germania, Inghilterra e Italia, oltre alla Champions League.
Insomma… quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma soprattutto non ha perso l’umiltà, stessa virtù che nel 2014 lo portò ad una scelta di vita, quella di tornare ad indossare la maglia dell’U.S. Catanzaro nel campionato di Serie C, all’aeroporto ad attenderlo si presentarono a migliaia. 14 anni dopo Joe ritornò a vestire la maglia delle Aquile.
“Il primo amore non si scorda mai, disse allora” ed oggi come nel 2014 Joe rimarca il suo affetto per Catanzaro e lo fa in un contesto particolare… quello del calcio mercato. Ma non bruciamo i tempi…
Nato a Parigi l’8 novembre del 1990, Diomasy ha mantenuto un rapporto di cuore anche con il paese di origine dei suoi genitori, il Senegal, vestendo la maglia della nazionale per 50 volte. Ed è proprio lì, nel cuore dell’Africa che Joe decide di investire nel calcio, fondando in Senegal e nel Malì una Accademia del Calcio per giovani campioni africani. Afrique Football Elite, accademia di calcio con base a Bamako ma che accoglie non solo giocatori dal Mali e dal Senegal, ma anche talenti che arrivano dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dal Ghana, un vero punto di riferimento non solo per l’Africa Occidentale, ma anche per quei club europei che investono sui talenti extracomunitari. Accademia che Joe ha Fondato insieme all’amico e scopritore di talenti, Séran Diabaté con un passato anche da calciatore nelle fine della Stella Rossa di Belgrado.
E la missione di Joe può già ritenersi un vero successo, Milan, Napoli, Manchester City, Real Madrid, Rennes, Lens, Lione, Valencia, Strasburgo sono solo una parte dei club europei che dalla Afriche Football Elite hanno attinto campioni.
“Oggi – ci spiega Kamara – sono 13 i calciatori che abbiamo esportato nei maggiori campionati europei. Se ne devo citare qualcuno, El Bilal Toure (al Reims), Moise Sahi (allo Strasburgo), Aldom Deuro (allo Chateauroux) e Najib Cissè (al Quevilly), Nicolas Jackson (Valencia), i fuoriclasse non mancano e le richieste nemmeno”
E non mancano nemmeno le quotazioni altissime per i tuoi assistiti, sappiamo che su Nicolas Jackson del Valencia ci sia un forte interessamento del Real Madrid, disposto a sborsare ben 35 milioni di euro.
“E’ esattamente così, è il sigillo di garanzia che in questi anni alla Afrique Football Elite abbiamo fatto le cose per bene, noi cresciamo ragazzi dai 12 ai 18 anni ed il 90% di loro arrivano a giocare nelle categorie maggiori di Francia, Italia, Spagna, Inghilterra e Germania, ovvero i maggiori campionati europei”
Malgrado il tuo rapporto d’amore con la città di Catanzaro e la squadra non hai mai fatto affari con il club giallorosso, come mai?
“E’ presto detto, per le norme restringenti sui tesseramenti extracomunitari in Serie C, oggi con il Catanzaro che è arrivato a conquistare la promozione in Serie B il discorso potrebbe cambiare”
Apriamo una parentesi sul ritorno delle Aquile in B, come l’hai vissuta?
“Con l’animo del tifoso, e con la soddisfazione di aver detto, in tempi non sospetti, che Noto avrebbe portato il Catanzaro in alto ed aggiungo che non è finita qui. La famiglia Noto è molto conosciuta in ambito imprenditoriale, questo lo sapete meglio di me, in tutto quello che ha fatto ci ha messo serietà ed i risultati sono evidenti. Ora si sta ritagliando la giusta considerazione anche nel mondo del calcio. Floriano Noto è stato bravo ad affidarsi ai direttori Foresti e Magalini e ad un tecnico molto bravo e preparato come Vivarini. E quando in campo ci metti la serietà della proprietà che ha anche una grande forza economica, e la bravura e preparazione di dirigenti ed allenatori il risultato è quello che hai ottenuto in questa stagione stravincendo il campionato di Serie C”
La tifoseria sogna la Serie A, la proprietà ci va con i piedi di piombo come vedi il futuro del Catanzaro?
“Che Noto porterà il Catanzaro in Serie A, su questo non ho dubbi, ma la tifoseria non deve correre nell’errore di voler bruciare le tappe. La Serie B è un campionato molto diverso, il tasso tecnico è elevato, il Catanzaro e Noto fanno bene a partire con i piedi ben saldi per terra, le cose matureranno nel tempo che necessità senza volere fare il passo più lungo della gamba. Lavorare e lavorare duro questo è alla base di ogni successo”.
Riapriamo il discorso sui tuoi talenti, ne hai qualcuno che consiglieresti al Catanzaro? O la concorrenza di club come Manchester City e Real Madrid non lascia margini di trattativa?
“Ti rispondo così, il primo amore non si scorda mai, se un giorno il Catanzaro dovesse presentarsi alle porte dell’Afrique Football Elite avrebbe una corsia preferenziale. Non la vedo solo come una opportunità di lavoro, per me sarebbe soprattutto un motivo di orgoglio potere essere di aiuto alla squadra che mi ha reso Diomasy Kamara, il Catanzaro non è solo il primo amore che non si scorda mai, ma è una parte di me nella vita quotidiana.”.
E se dovessi essere tu a proporre qualche tuo talento alle Aquile che nome ci faresti soprattutto in virtù dell’utilizzo degli Under?
“Partiamo dal presupposto che in Africa non si può uscire se non dopo il 18° anno di età, ma due talenti che porterei a Catanzaro ci sono…”
Vogliamo i nomi!
“Uno è Vieux Keita, attaccante che li davanti può giocare sia centrale che esterno di destra e di sinistra, anno 2001 senegalese, lo ritengo pronto per il grande salto in Europa, farebbe sicuramente bene in Serie B. Un altro che vedrei bene con Vivarini è il centrocampista Mohamed Soumahoro, della Costa D’Avorio con passaporto anche Maliano, lui ha già esordito in Ligue 1 (Francia) con la maglia dello Straburgo è un centrocampista dotato di estro e tanta qualità.”